A livello internazionale, sempre più Paesi stanno recependo normative che obbligano le associazioni sportive, dilettantistiche e non a implementare propri sistemi di safeguarding.
In l’Italia questo è avvenuto lo scorso anno, con l’attuazione del d.lgs. 39/2021 (cd. “riforma dello sport”) che, con l’art. 16, ha imposto alle società sportive di adottare Modelli organizzativi e di controllo dell’attività sportiva e Codici di Condotta per la prevenzione degli illeciti in materia di violenza genere, tutela dei minori, contrasto effettivo ed efficace contro ogni forma di violenza e di discriminazione all’interno delle organizzazioni sportive.
Cosa contiene il Modello?
L’Osservatorio permanente per le politiche di Safeguarding del CONI, i Modelli devono prevedere adeguate misure per il contrasto delle condotte offensive fra cui:
- un sistema affidabile e sicuro di segnalazione di comportamenti lesivi o inosservanti delle regole previste nel Modello e nei Codici di Condotta, tale da garantire la riservatezza e la tempestiva ed efficace gestione delle segnalazioni;
- apposite misure che prevengano qualsivoglia forma di vittimizzazione secondaria dei tesserati che abbiano in buona fede sporto una denuncia o effettuato una segnalazione, assistito ad un episodio di violenza, o reso una testimonianza in un procedimento in materia di abusi, violenze o discriminazioni;
- un sistema sanzionatorio interno tale da evitare segnalazioni manifestamente infondate o effettuate in mala fede.
Nono sono state chiarite in modo puntuale le modalità di azione del Modello e del Codice, oltre alle relative misure: lo scopo è quello di garantire la massima autonomia alle associazioni sportive nella definizione del proprio sistema, purché sia ritagliato su misura sulla specifica associazione sportiva.
Chi può effettuare una segnalazione?
Diverse Federazioni, nelle relative linee guida, hanno fatto riferimento ad un vero e proprio “dovere di segnalazione”, rivolto a “chiunque abbia conoscenza di una violazione” del Modello o del Codice di Condotta o di comportamenti che potrebbero integrare anche astrattamente una fattispecie di abuso, violenza o discriminazione. da ciò si desume che ogni soggetto coinvolto a qualsiasi titolo nell’attività della associazione o società sportiva può effettuare una segnalazione.
Possono essere segnalate tutte le fattispecie che in qualunque modo possano configurare una ipotesi di abuso psicologico, abuso fisico, molestie e abusi sessuali, negligenza, incuria, abuso di matrice religiosa, bullismo e cyberbullismo e qualsivoglia comportamento discriminatorio (si rimanda per una definizione più specifica all’art. 3 dei Principi Fondamentali del CONI). Inoltre, si possono segnalare tutti quei comportamenti lesivi posti in essere in violazione delle regole previste dalla società sportiva all’interno del Modello e del Codice Condotta.
Come gestire una segnalazione?
Il segnalante deve fornire tutte le informazioni in modo chiaro e completo, rappresentando gli elementi utili per ricostruire il fatto e verificarne la fondatezza. In particolare è opportuno fornire una una descrizione dettagliata, indicando le circostanze conosciute, gli elementi identificativi del segnalato, o che possano consentirne l’identificazione, come la qualifica o il settore in cui svolge l’attività (ad es. staff tecnico, settore giovanile, staff medico, ecc.). Possono essere altresì utili i nominativi di eventuali altre persone che possano riferire sui fatti oggetto di segnalazione e di eventuali documenti (ad es. generalità e dati di contatto, indicazione della posizione o funzione).
Una segnalazione ben effettuata potrà essere gestita correttamente, senza ulteriori richieste di informazioni e coinvolgimento del segnalante.
Ogni associazione sportiva è tenuta a istituire uno o più canali interni per la trasmissione e ricezione delle segnalazioni. Non sono previsti limiti di forma: ogni associazione, coerentemente con la propria struttura può valutare il canale ritenuto più idoneo rispetto alla propria realtà (complessità organizzativa, risorse economiche, composizione anagrafica dei tesserati). Ad ogni modo è opportuno garantire la riservatezza del segnalante e del contenuto della segnalazione. Costituiscono esempi di canale di segnalazione una apposita piattaforma informatica, un indirizzo posta elettronica certificata, o addirittura, una richiesta di incontro diretto con il soggetto ricevente le segnalazioni.
In ogni caso è preferibile che le segnalazioni vengano ricevute e gestite direttamente dal Responsabile safeguarding. Ricevuta la segnalazione, entro tempistiche ragionevoli e garantendo la riservatezza delle informazioni, si procede con le verifiche e le valutazioni specifiche per riscontrare l’avvenuta violazione del Modello o del Codice di Condotta, con particolare riferimento alle fattispecie che in qualunque modo possano configurare una ipotesi di abuso psicologico, abuso sessuale, molestie, abusi fisici, incuria, abuso di matrice religiosa, bullismo e cyberbullismo e qualsivoglia comportamento discriminatorio.
Nello svolgimento dell’istruttoria, il responsabile Safeguarding può contattare il segnalante e convocarlo per un colloquio personale, al fine di ricevere chiarimenti o per richiedere integrazioni, ulteriori informazioni o documenti. Inoltre, egli ha la facoltà di sentire gli altri soggetti che possono riferire sui fatti segnalati, chiedere supporto alla associazione, a seconda dell’oggetto e della natura della segnalazione oppure acquisire ulteriori elementi utili per valutare la segnalazione.
La finalità del Safeguarding
in conclusione, l’obiettivo del Safeguarding è quello di prevenire comportamenti inappropriati all’interno dell’associazione sportiva, attraverso la formazione continua di educatori, allenatori, preparatori atletici, accompagnatori, collaboratori e volontari, al fine di garantire che ogni interazione con gli atleti sia rispettosa e priva di qualsiasi forma di abuso, sia fisico che psicologico.
Il Modello mira a promuovere un ambiente inclusivo ed accessibile per tutti. Un luogo dove i comportamenti e gli esempi virtuosi debbono poter ispirare tutti e dove, al contrario, un esempio negativo dev’essere scoraggiato preventivamente.
L’obiettivo di ogni associazione sportiva è quello di educare attraverso la pratica sportiva. Questo obiettivo passa necessariamente tramite i suoi interpreti: tutti devono trasmettere i giusti valori e comportarsi come esempi positivi per chi hanno vicino.
Il ruolo di queste persone, all’interno di una associazione sportiva, è fondamentale.