ROMA – Italia Inghilterra chiude il secondo turno del Sei Nazioni 2022. I giocatori della rosa tornano a casa con un successo, che era certo anche prima del calcio di inizio, ma che non li può soddisfare. Non hanno travolto l’Italia come invece ci si poteva aspettare. Lamaro e compagni hanno tenuto fino alla fine, rischiando soltanto la sesta meta a tempo scaduto, che li avrebbe penalizzato oltre il dovuto. Rimediano però la 34^ sconfitta consecutiva nel Sei Nazioni e non sembrano dare l’idea di poter invertire la rotta in un prossimo futuro.

Le buone notizie, per il rugby italiano, finiscono qui. La faccia di coach Crowley in tribuna è abbastanza eloquente: delusione e rabbia. Se il tecnico neozelandese pensava di venire ad allenare la Nazionale cambiando con la bacchetta magica la situazione, oggi ha avuto la prova che la cose sono molto più difficili del previsto. Soprattutto è il caso che analizzi attentamente i propri errori, a cominciare dalla formazione che ha messo in campo all’inizio. Due delle tre mete del primo tempo si possono imputare alla sua scelta di schierare giocatori, nella tre quarti, che inspiegabilmente trovano ancora credito nel rugby di alto livello: incapaci di difendere e buoni solo per le telecamere e foto ricordo.

Questa Italia ha una caratteristica positiva, sulla quale crediamo si possa costruire per il futuro, al netto degli errori, che si sono visti anche oggi: la capacità di far giocare male l’avversario. E’ accaduto contro la Francia nell’esordio di questo Sei Nazioni, ed è accaduto anche oggi.

Per il resto, crediamo che il materiale umano selezionato non sia in grado di crescere ancora. Bisogna allargare lo sguardo, forse all’Under 20 o forse alla Top 10 o addirittura ai tanti giovani dei campionati minori. Non pensiamo che questi ragazzi, ad eccezione forse di qualcuno, possa in futuro crescere ancora e colmare un gap che in questo momento appare sempre più ampio.

SINTESI DELLA PARTITA

10′ – Italia-Inghilterra 0-5. Azione a dieci fasi degli Inglesi, che esplorano tutto il campo in ampiezza, fin quando, lungo l’out sinistro, Malins salta facilmente Mori, che si dimentica di coprire, e serve all’interno Smith, che schiaccia indisturbato. Segue trasformazione dello stesso Smith;

20′ – Italia-Inghilterra 0-12. Gli Inglesi, che sembrano ancora in fase di rodaggio, segnano con una frequenza di una meta ogni 10′. L’Italia si fa sorprendere da una rimessa laterale, consentendo agli inglesi di portarsi ai 5 metri. George di forza oltrepassa la linea con l’ovale. Smith trasforma fissano il punteggio 0-14.

31′ – Meta annullata all’Inghilterra. Da touche ai 5 metri il pack inglese non avanza, esce la palla che dopo un raccogli e vai viene scacciato in meta da Itoje. Il TMO chiama l’arbitro per un muro di Isiekwe in fase di salto (giocatore di sostegno davanti a giocatore portatore di palla che impedisce il contatto con gli avversari).

40′ – Italia-Inghilterra 0-21. I sudditi di sua maestà trovano la superiorità sulla destra. L’ultimo passaggio arriva a Jamie George che schiaccia nonostante il tentativo disperato di Ioane.

ITALIA INGHILTERRA (PARZIALE 1° TEMPO) 0-21 Finisce il primo tempo con un parziale di 21 a 0. Gli Inglesi vogliono vendicare la sconfitta di due giorni fa dell’U20 ed anche quella, ben più dolorosa, contro la Scozia della settimana scorsa. Non sembrano però la formazione di qualche tempo fa. Faticano più del previsto a piegare la difesa arcigna e coriacea degli azzurri. Marcano mete con cadenza di 10′. Quella del 30° è annullata. L’Italia mostra una buona aggressività, ma ci sono giocatori ancora sotto lo standard per questi livelli, che non coprono l’avversario diretto, costringendo sempre a recuperi disperati.

44′ – Italia-Inghilterra 0-26. Mischia nei 5 metri dell’Italia. La palla esce bene dalla mediana, Smith trova a sinistra Daly che passeggia in meta: Mori (sempre lui) neanche prova a fermarlo… imbarazzante! Smith non trasforma. L’Italia non sembra essere scesa in campo nel secondo tempo.

73′ – Italia-Inghilterra 0-33. Errore nei 22 metri italiani del nuovo entrato di Marin che consegna la palla agli avversari che per sfondamento centrale, in seconda fase, marcano la quinta meta della giornata con Sinckler in mezzo ai pali. Trasforma Smith, che porta anche a casa il titolo di uomo partita.

Italia v Inghilterra 0-33 (0-21)

Marcatori: PT   9’ m. Smith, t, Smith (0-7); 19’ m. George, t. Smith (0-14); 40’ m. George, t. Smith (0-21);

ST 44’ m. Daly, nt (0-26); 73’ m. Sinckler, t. Smith (0-33)

Italia: Padovani; Mori (54’ Marin), Brex, Zanon, Ioane; Garbisi, Varney (65’ Fusco); Halafihi (38’ Negri – HIA; 54’ Pettinelli), Lamaro (C), Steyn; Ruzza (73’ Zambonin), Cannone; Ceccarelli (41’ Pasquali), Lucchesi (52’ Faiva), Fischetti (46’ Traorè)

A disposizione: Faiva, Traorè, Pasquali, Zambonin, Pettinelli, Negri, Fusco, Marin

Head Coach: Kieran Crowley

Inghilterra: Steward; Malins, Marchant (73’ Ford), Slade, Nowell (16’ Daly – HIA); Smith, Randall (54’ Youngs); Dombrandt, Curry (C) (64’ Chessum), Itoje; Isiekwe (54’ Simmonds), Ewels; Stuart (41’ Sinckler), George (56’ Cowan-Dickie), Genge (64’ Marler).

A disposizione: Cowan-Dickie, Marler, Sinckler, Chessum, Simmonds, Youngs, Ford, Daly

Head Coach: Eddie Jones

Player of the Match: Marcus Smith (ENG)

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Jules Elysard
Nato in una cittadina semisconosciuta tra Mosca e San Pietroburgo (non chiedetemi perché, è una storia lunga), di padre francese e madre italiana, mi occupo di sport fin da piccolo. Amo guardare le cose da un punto di vista diverso, a volte anche problematico, ma mai dogmatico. Ho collaborato con diversi quotidiani.