Rafa Nadal ha annunciato ieri il suo ritiro attraverso i social (maledetta abitudine… che ci costringe a seguire migliaglia di account anche se non vogliamo!).
L’ultima volta che l’ho visto giocare era lo scorso luglio, nel match contro Djokovic. Sulla sua terra rossa, che lo ha visto trionfare 14 volte, ovvero sul Chatrier a Parigi. Non era il Roland Garros, ma i Giochi Olimpici e Rafa Nadal cercava in tutti i punti di portare dalla sua parte la partita. Troppo forte, ancora, Nole. In quell’occasione mi ripetevo che quella sarebbe stata la sua ultima partita.
Poi aveva annunciato la sua partecipazione alla Laver Cup di Berlino, la stessa manifestazione in cui il suo amico-rivale Roger Federer aveva appeso la racchetta al chiodo a Londra 2022. Invece no, qualche giorno prima Rafa annunciava il forfait.
Per molti era scattato il “toto-ritiro”. La domanda risuonava forte: quando si ritirerà Nadal? Alcuni addirittura erano arrivati alla conclusione che non avrebbe annunciato un ritiro ufficiale (incapace di dire no al tennis professionistico) o che non l’avrebbe fatto ufficialmente davanti al mondo intero ma sarebbe accaduto in campo, con i fatti: ad un certo punto non avremmo più visto il maiorchino giocare.
Ieri invece Nadal ha sorpreso con l’(in)aspettato annuncio: mi ritiro ufficialmente dal tennis professionistico, lo farò a Madrid, alle Finals della Davis Cup. E così Rafa ha scelto la sua terra, quella spagnola, e una manifestazione a lui cara, la Coppa Davis. La stessa che vinse nel 2004, a Siviglia, contro gli Stati Uniti. Chiude la carriera a 38 anni, 22 slam all’attivo, 5 Coppe Davis, 2 Laver Cup e un oro olimpico a Pechino 2008.
Dopo il ritiro di Federer e Murray, ora quello di Nadal. Dei Fab Four resta “solo” Novak Djokovic. Quanto mancherà al suo di ritiro?