TORINO – Jannik nella storia, l’Italia nella storia. Per la prima volta un giocatore azzurro approda alle finali delle Atp Finals. Imbattuto, il giocatore altoatesino ha superato in tre set Daniil Medvedev, numero tre del ranking mondiale. Partito concentrato e solido, Jannik fatica a trovare la prima palla. Medvedev non ne approfitta e cede un servizio, facendosi rimontare dal 40-0. Il break costa al russo il primo set, perso 6-3.

Nel secondo set, il russo sale in cattedra, soprattutto nei servizi: una percentuale altissima, contro un Sinner che invece non trova la sua prima di servizio. Si va al tie-break con Medvedev che pareggia i conti.

Nel terzo set il russo regala diversi punti, perde le staffe, scaraventa la racchetta a terra e se la prende con il pubblico, portandosi come fa solitamente il dito al naso, chiedendo ai tifosi di stare zitti.

Il PalaAlpitour invece, non fa altro che intonare cori “Jannik, Jannik”. Sinner prende fiducia, si scioglie e incassa due break consecutivi. Chiude 6-1 il terzo set. E vola in finale.

DOMENICA LA FINALE: MATTARELLA E MELONI AL PALA ALPITOUR?

Stasera conosceremo l’avversario di Sinner, al termine della sfida tra Carlos Alcaraz e Novak Djokovic. Si preannuncia una finale tra gli eredi dei big four, o una rivincita del numero uno Djokovic sull’altoatesino?
Tra le autorità “dovrebbe esserci il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni”, dicono da ambienti della Federtennis. Mentre qualcuno è pronto a scommettere sulla presenza anche del capo dello Stato Mattarella.

IL COACH VAGNOZZI: TRA NOLE E CARLOS? MATCH DIFFICILISSIMO IN ENTRAMBI I CASI
Oggi ha sorpreso anche me. Un’energia pazzesca, un set clamoroso. La sua forza è pensare a come migliorare”: parola di Simone Vagnozzi, allenatore di Sinner. “Penso che ci sia margine di miglioramento. Non penso che sia arrivato al suo best, può ancora migliorare”, dice.
Chi potrà mettere più in difficoltà Jannik domani in finale? Nole o Carlos? “Non mi fate questa domanda – sorride -. Djokovic e Alcaraz sono numero 1 e 2 del mondo, perciò chiunque vincerà sarà un match difficilissimo, sia per Jannik che per loro. Ci saranno degli aggiustamenti da parte di entrambi, la cosa positiva di affrontare eventualmente Djokovic è che l’ha battuto l’ultima volta, quindi entrerebbe in campo con positività“.

SINNER: E’ PAZZESCO, A TORINO UNA ENERGIA INCREDIBILE
“Da quando sono arrivato qua ho sentito un calore e energia incredibili, è una cosa pazzesca. Sono molto contento di questa prestazione, vediamo domani come andrà – ha detto Sinner al termine del match – E’ stata una partita molto molto difficile. Daniil ha giocato meglio di me all’inizio, ma in qualche modo sono riuscito a fargli break. Poi ho iniziato a giocare meglio. Nel terzo set ho cercato di essere più aggressivo, lui tirava molto forte. Io ho iniziato a servire meglio e alla fine ho trovato la soluzione giusta“.

“Sto facendo dei passi in avanti. So quanto dedico a questo sport, so quante ore faccio di allenamento. Provo a dormire presto, per essere pronto per il giorno dopo, curo l’alimentazione, sto molto più attento – ha aggiunto Sinner in conferenza – sto facendo molti sacrifici perché nella mia testa so che se procedo così potrò arrivare a certi obiettivi. Sta diventando un po’ più la normalità incontrare i migliori al mondo, ma mi sento anche più tranquillo nel gioco”. Come sta fisicamente Jannik? “Sto bene, il riposo sarà fondamentale per domani perché sto giocando tante partite”.

MEDVEDEV: HO PERSO LA TESTA CON IL PUBBLICO
Cosa è successo con il pubblico all’inizio del terzo set? (chiediamo in conferenza stampa a Daniil): “Onestamente, niente. Ho perso la testa un po’ di più perché ho perso un break. Sarò sincero, il pubblico credo sia stato molto gentile qui a Torino durante tutta la settimana. Come ho detto prima della partita, è normale che sostengano Sinner. Ma quando ho fatto dei buoni colpi, ho sentito un sacco di applausi. Sì, ho perso un po’ la testa. Doppio errore sul break point. Sicuramente il pubblico applaude un po’ il doppio fallo, ma è normale. Lui ha ottenuto il break e io l’ho perso. È stata l’unica partita in cui ho perso la testa. Non c’è molto da dire”.

Foto di © Brigitte Grassotti

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Serena Sartini
Una valigia, un iPhone e una penna. Nata ad Arezzo, vivo a Roma. Il mondo nel cuore. Viaggio, anche in bici. Scrivo per Askanews e Il Giornale. Il tennis la mia grande passione

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