E’ stata una partita vera, difficile, a tratti bella, sicuramente intensa e che ha riconciliato con il rugby. Inghilterra Francia, ultimo atto dell’Autumn Nations Cup 2020 ha mantenuto fede alle attese.

Ha vinto l’Inghilterra all’overtime 22 a 19, con una meta a tempo scaduto che ha permesso di acciuffare per i capelli una partita che sembrava volata via, a favore di una Francia giovane, fresca, forte… perfetta nell’imperfezione dei 20 anni.

Dico, avete visto cosa vuol dire schierare giovani forti? Soprattutto cosa significa difendere? In alcuni momenti l’arrembaggio dell’Inghilterra è apparto impetuoso, travolgente, impossibile da contenere, come nell’azione finale del primo tempo.

Solo un gruppo di ragazzotti sfrontati e armati del loro talento avrebbe potuto tenere testa ad una simile foga agonistica. Sarebbero riusciti a portare una vittoria storica se la stessa coraggiosa difesa l’avessero realizzata anche in occasione del carretto su touche che al 79° ha portato al pareggio.

Nell’overtime, insolito sui campi da rugby, ha prevalso l’esperienza e l’abbrivio di un gruppo, quello guidato da Eddie Jones, che ha nel dna il gioco al piedi. La freddezza di Farrell, che ha sbagliato diversi calci durante la partita ma non quelli decisivi del pareggio e della vittoria, si inserisce nella tradizione prettamente british di successi arrivati all’ultimo con i piedi (chiaro riferimento al mondiale vinto con il drop di Wilkinson). Ma i ragazzi francesi non escono dal campo battuti, anzi.

Resta la netta impressione che questo gruppo di giocatori (che non era neanche la prima scelta per Galthié) potrà dettare legge nei prossimi anni a venire. Crediamo anche che la partita di oggi dovrebbe essere mandata a memoria dai nostri giovani rugbisti e sottolineare un concetto che invece sembra si sia perso dalle parti di Remedello: non serve a nulla essere alti e prestanti, con il capello riccio e attenti al look, se non si è capaci a placcare, placcare, placcare e ancora placcare.

Eddie Jones una volta, al suo esordio sulla panchina dell’Inghilterra ebbe a dire: “scelgo i giocatori in base alla velocità con la quale dopo un placcaggio tornano in linea”. Oggi si sarà beato della velocità dei suoi giovani avversari, in grado di formare per tutto il secondo tempo una diga pressoché invalicabile su ogni metro. Deve anche aver fatto la voce grossa nell’intervallo, perché la sua formazione è tornata in campo sicuramente più determinata.

Dopo il calcio iniziale di Farrell, la Francia nel primo tempo sale in cattedra e confeziona la 16° una bella meta soprattutto per merito di Jalibert (ottima apertura, e pensare che è il sostituto di Ntamack!) che riesce a servire Dulin dopo un break da touche avversaria. Il vantaggio viene poi incrementato con una punizione e fissato sul 6 a 13 per i francesi, anche grazie ad una strenua difesa sulla linea di metà allo scadere del primo tempo.

Nella seconda frazione di gioco l’Inghilterra prova a forzare, ma i transalpini rispondono colpo su colpo, senza però mai riuscire a mettere più di un break di vantaggio. Farrell sbaglia tre calci che avrebbero potuto riportare avanti la formazione di casa, ma il colpo di scena arriva nell’ultimo minuto di gioco. Touche ai cinque metri francesi, si forma la maul. I francesi peccano forse di esperienza ed invece di provare a spingere ai bordi del campo per rendere almeno più difficile la trasformazione, accompagnano gli inglesi verso il centro, nel vano tentativo di bloccare l’avanzare. Marca Cowan-Dickie e trasforma Farrell. La partita va all’overtime, ma l’abbrivio è ormai a favore degli inglesi, che trovano la punizione e il successo al 96°.

Applausi per tutti.

Jules Elysard

Autumn Nations Cup, vince l'Inghilterra 22 a 19, ma che Francia!

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Redazione
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