Caos scacchi! Il mondo degli scacchi non è mai stato un ambiente tranquillo. La storia dei titoli mondiali da mettere in palio, le bizze dei campioni in carica e quelle degli sfidanti, litigi e dispetti sono sempre stati all’ordine del giorno. Ma quanto sta accadendo in questi ultimi mesi rischia di minare l’essenza stessa del gioco dal punto di vista almeno di sport come lo intendiamo nel senso moderno del termine. Alla base di questo, infatti, vi devono essere alcuni elementi condivisi a livello internazionale. Il primo dei quali riguarda le regole (uniche e uguali in tutto il mondo), il secondo è legato alla capacità di identificare e allontanare chi queste regole non le rispetta. Su questa ‘piattaforma’ condivisa, poi, nascono federazioni, tornei, incontri e campionati del mondo vari.
Quanto sta accadendo attorno alla figura di Hans Niemann rischia di far crollare questi postulati base. La storia è nota e tutti i giornali ne hanno parlato. Il campione del mondo Magnus Carlsen, ovvero uno dei più forti scacchisti di tutti i tempi, ha accusato (al termine di una sconfitta imprevista) Hans Niemann di barare. I motivi che sottendono questa accusa sono diversi. Prima di tutto per come è arrivata la vittoria di Niemann. Praticamente al termine di una partita perfetta, nella quale lo stesso Carlsen ha giocato al meglio delle sue capacità e lo sfidante non ha commesso alcun errore, esprimendo un livello di gioco che non aveva espresso prima. Al termine della partita lo stesso Niemann non ha fornito spiegazioni chiare sui processi mentali che l’hanno portato a fare alcune mosse. Chi sa un po’ di scacchi sa anche che in una partita vince (come disse Tartakower) ‘chi fa il penultimo sbaglio’. Questo vale se a giocare sono uomini… ma se uno dei due contendenti in partita non commette alcun errore, allora c’è qualcosa che non va, visto che il livello raggiunto ormai dai computer è molto superiore a quello degli umani (come sono lontani i tempi di deep blu!). Il secondo elemento che lascia intendere che Niemann possa aver barato è legato alla sua storia. E’ apparso improvvisamente sulla scena internazionale. Di punto in bianco ha espresso un livello di gioco molto superiore a quanto espresso in precedenza. Ha ammesso, in passato, di aver barato.
Indizi e non prove, che però hanno convinto Magnus Carlsen e tutto il mondo degli scacchi a ragionare su questo personaggio. Il sito chess.com ha aperto un’indagine, conclusasi con l’accusa a Niemann di barare (si è parlato anche di un vibratore anale in grado di indicare le mosse corrette; la risposta di Niemann è stata ‘sono disposto a giocare nudo…’). Ha aperto un’indagine anche la FIDE (Federazione Internazionale) e siamo in attesa del riscontro finale. Nel frattempo Niemann ha pensato bene di fare causa a Magnus Carlsen, Play Daniel Rensch, Hikaru Nakamura e le piattaforme Magnus Group e Chess.com, per calunnia e diffamazione, causa presentata a una Corte del Missouri. Ha chiesto 400 milioni di dollari di risarcimento più eventuali altri danni alla carriera. La valutazione della cifra (che pensiamo Niemann abbia studiato attentamente con i suoi avvocati) dà il metro di quanto possa valere il titolo di miglior giocatori di scacchi. Insomma pensare che si tratti solo di un gioco, a questi livelli, è sicuramente fuorviante. Gli americani, che sono sempre molto attenti quando c’è di mezzo il denaro, valuteranno con attenzione le motivazioni e crediamo che, qualora Niemann dovesse ottenere ragione, si aprirebbe un periodo di grande incertezza riguardo la credibilità dei tornei internazionali.
Nel frattempo Wesley So, campione in carica nella variante scacchistica “Fischer Random”, difenderà il suo titolo in Islanda in un torneo a otto a partire da martedì. Magnus Carlsen, Ian Nepomniachtchi e Wesley Hikaru Nakamura sono tra i principali sfidanti. Il fatto che Carlsen abbandoni il gioco classico per ‘buttarsi’ sulla variante random inventata da Fischer rischia di aumentare il livello di confusione. Anche perché lo stesso norvegese ha dichiarato che non difenderà il titolo tradizionale contro Nepomniachtchi. Come dire: se non possiamo dimostrare chi bara e chi no, meglio giocare a qualche altra cosa. Magari proprio agli scacchi ‘random’, variante degli scacchi intitolata a Fischer, in cui la posizione iniziale dei pezzi viene mescolata a caso. In questo formato, la teoria dell’apertura è annullata, consentendo nuove posizioni in cui creatività e talento acquisiscono importanza… e dove i computer (e bari) si spera arrivino meno.