Qualche giorno fa la Stampa ha pubblicato un articolo nel quale si ricordano i costi di Milano Cortina. Quelli previsti e quelli effettivi. Com’era prevedibile, le spese sono lievitate di circa un miliardo di euro. Direbbe Totò: “mica bruscolini…!”. Qualche altro giornale ha ripreso la notizia ed oggi si torna a parlare delle Olimpiadi come macchina mangia soldi. Luciana, che è una stimata collega nonché amica, mi sollecita: “Scrivi qualcosa”.
Non mi sottraggo e provo ad argomentare. Credo sinceramente che la pista di bob di Cortina resterà come cattedrale nel deserto e che le paventate future utilità resteranno solo sulla carta. Passando da quelle parti, anni fa, ebbi modo di ammirare strutture realizzate per le Olimpiadi del 1956 ormai vecchie, decrepite e inutilizzate. Stesso triste scenario a Torino, in quello che fu il villaggio olimpico e che mi capitò di visitare ormai dieci anni or sono. Si, diciamolo francamente, le Olimpiadi lasciano un’eredità gravosa che spesso non si è in grado di sostenere. Per questo da qualche anno il CIO ha introdotto il concetto di sostenibilità di un progetto olimpico, che premia soprattutto quelle candidature che non prevedono ingenti investimenti in impianti. Anche Milano Cortina si era candidata affermando che oltre il 90% degli impianti erano ormai esistenti. Nonostante questo i costi sono cresciuti di oltre un miliardo. Sappiamo bene che questi graveranno sulle spalle di tutti noi e che in essi ci sono molti sprechi. Si poteva fare meglio e con meno? Sicuramente. Si poteva addirittura evitare di fare le Olimpiadi? No e spiego perché.
Percorrendo la strada che da Linate porta al centro di Milano svetta il nuovo stadio del ghiaccio in costruzione proprio per le imminenti Olimpiadi. Mi sembra che siano già a buon punto. Provo una sincera invidia per gli amici milanesi, che potranno godere di una nuova struttura, potenzialmente in grado di offrire nuovi spettacoli o solo di rispondere alla richiesta di sport da parte degli abitanti del quartiere. Mi illudo che magari in quei posti possano nascere nuove società sportive in grado di mettere sui pattini tanti ragazzi e ragazze, o che anche altre società, di altri sport, possano utilizzare la struttura per le loro attività. Notate il verbo che ho usato: “mi illudo”. Non ho la certezza, ma solo la speranza, che, però, senza quella struttura in via di costruzione, non avrei potuto coltivare.
Poi leggo i giornali e scopro che l’Europa è pronta a investire 800 miliardi di euro per il riarmo. Mi chiedo perché? Chi ci vuole invadere? Ho letto abbastanza libri e studiato abbastanza storia per sapere che l’unica cosa in grado di causare una guerra è la corsa agli armamenti. Sinceramente non sento minacciata la sicurezza dell’Italia e dell’Europa né dalla Russia né dalla Cina e trovo mortificante l’idea che ci dovremo indebitare per far contenti i padroni del mondo, come li chiama un genio sempre poco apprezzato come Noam Chomsky. Padroni del mondo che sono USA, con il suo grottesco presidente, e l’industria delle armi.
In altre occasioni ho ricordato che i Giochi sono il più grande evento planetario, in grado di coinvolgere un numero di persone e di interessi unico, pari solo ad una guerra. In questo periodo di frenesia bellica, con l’Occidente ormai ostaggio di una logica vassalla, penso sia meglio buttare i soldi per una pista da bob, inutile, che in armi, utili solo ad uccidere.
Insomma, per parafrasare uno slogan che non va mai di moda: ‘fate le Olimpiadi, non fate la guerra’.