La notizia del nuovo commissariamento della Federazione Italiana di Danza Sportiva forse non avrà l’eco che ha avuto, solo qualche settimana fa, l’assegnazione dei contributi allo sport per il 2022. Sarebbe opportuno comprendere come sia stato possibile che Sport e Salute abbia premiato proprio detta federazione con uno dei maggiori incrementi rispetto al 2021 a pochi giorni dal suo nuovo commissariamento. Possono sembrare elementi non collegati, e forse non lo sono, ma dovrebbero esserli.
Arriviamo alla notizia, riportata oggi dal Corriere dello Sport. A soli 11 giorni dall’Assemblea elettiva del 22 gennaio, convocata per le dimissioni contemporanee di ben 9 consiglieri, si è dimesso anche il presidente Resciniti, costringendo il CONI al commissariamento della Federazione.
Per capire la particolarità della questione (e la delicatezza) vale la pena ricordare alcuni elementi legati agli statuti delle federazioni. Un Consiglio federale, che potremo paragonare ad un consiglio di amministrazione di una società, è composto da 10 persone. Decade se si dimettono nello spazio di una settimana più del 50% (quindi 6 consiglieri). In questo caso se ne sono dimessi 9, quindi il 90%! Già questo segna un elemento di grande preoccupazione, perché evidentemente c’è qualcosa di profondo che non funziona. Gli statuti federali prevedono poi che in caso di decadenza di un Consiglio, il presidente resta in carica per l’ordinaria amministrazione e per portare la federazione alle elezioni entro 60 (o 90) giorni dalla decadenza. In questo caso il presidente, invece, si è dimesso anche lui, dopo aver gestito la transizione per pochi giorni ed essersi anche candidato, per poi ritirare la candidatura. Insomma, su 10 persone elette neanche un anno fa, si sono dimessi in 10. C’è da domandarsi cosa possa essere accaduto in una Federazione che non è nuova a commissariamenti.
Ricorda il Corriere dello Sport, infatti, che la breve storia di questa federazione è costellata di scandali (Danzopoli nel 2010), radiazioni a vita, elezioni annullate per voto palese e via dicendo. Un vita travagliata fin da quando, nei primi anni 2000, la Federazione riuscì ad uscire dalla riserva di disciplina associata per entrare nella grande famiglia delle FSN.
Un percorso che ha fatto ricredere il CONI sull’opportunità di promuovere altre dsa fino a dicembre di quest’anno, quando non ha potuto fare a meno con l’Arrampicata Sportiva, entrata ormai a titolo definitivo nel programma olimpico. Perché il problema della Danza Sportiva, come dello Squash o della Pesca Sportiva, per citare altre federazioni che negli anni passati sono passata da DSA a FSN, è stato prima di tutto quello di non far parte del programma olimpico. Una condizione che avrebbe acceso prima e meglio i riflettori su di esse, evidenziando gli aspetti che non funzionavano anche in base ai risultati agonistici. Invece per tutte queste l’anonimato e la poca attenzione dei media ha permesso di continuare a gestire l’organizzazione a volte in modo opaco. Fino ad arrivare alla decisione di Sport e Salute addirittura di premiarle, come nel caso della Danza Sportiva, senza preoccuparsi di verificare se la struttura fosse in grado di gestire le nuove risorse assegnategli che, lo ricordiamo, sono soldi dei contribuenti.
Una lezione che invece ci sembra abbia compreso bene il CONI il quale, scottato dalle precedenti esperienze, alla Federazione Arrampicata Sportiva Italiana, al momento della promozione, ha imposto un proprio uomo alla direzione tecnica. Nomina che, ad interpretare il silenzio di comunicazioni ufficiali al riguardo e leggendo i bizantini comunicati di convocazione degli atleti, il mondo dell’arrampicata ha accettato con poco entusiasmo.
è possibile avere il link a questa notizia apparsa sul Corriere? Oppure al sito CONI, oppure al sito FIDS?
Non riesco a trovarla, grazie mille…
Ettore non troviamo altri link in rete oltre a questo https://www.youtube.com/watch?v=6EqPfnb_bgA, che fa riferimento allo stesso articolo del Corriere commentato da noi. Non potendo pubblicare tutto l’articolo per evidenti questioni di diritti d’autore, pubblichiamo solo il titolo e intro dello stesso.
