La notizia riguardante i colloqui tra Trump e Putin, con la proposta del presidente russo di organizzare partite di hockey tra squadre della National Hockey League (NHL) nordamericana e della Kontinental Hockey League (KHL), approvata dal presidente americano, è stata confermata da diverse fonti internazionali. Durante una conversazione telefonica tra i due leader, oltre a discutere di un cessate il fuoco di 30 giorni sulle infrastrutture energetiche ucraine, è stata menzionata l’idea di organizzare incontri di hockey tra giocatori americani e russi, alla quale Trump ha dato il suo consenso.

Ad entrambi consiglierei di pensarci bene. L’idea di sviluppare la ‘diplomazia dell’hockey’ sul modello di quella che negli anni ’70 avvicinò le due superpotenze attraverso un incontro di tennistavolo appare quanto mai originale. Proprio l’hockey è uno dei maggiormente identitari per entrambi i paesi. Per tale motivo spesso le partite tra squadre americane e russe sono finite in rissa.

Uno degli episodi più celebri è il “Miracle on Ice” del 1980, quando la nazionale statunitense, composta principalmente da giocatori universitari, sconfisse la formazione sovietica alle Olimpiadi invernali di Lake Placid, in un contesto di forte rivalità politica e sportiva.

Un altro incontro degno di nota è quello del 1976 tra i Philadelphia Flyers e il CSKA Mosca (noto come “Red Army Team”). Durante la partita, una dura carica del giocatore dei Flyers, Ed Van Impe, sul sovietico Valeri Kharlamov portò l’allenatore del CSKA a ritirare temporaneamente la squadra dal ghiaccio in segno di protesta. Solo dopo minacce di sanzioni finanziarie, la squadra sovietica tornò a giocare, concludendo la partita con una sconfitta per 4-1. Le cronache riportano anche di una partita, durante il Campionato mondiale junior del 1987, tra Canada e Unione Sovietica degenerata in una rissa generale che coinvolse tutti i giocatori, inclusi i portieri. L’incidente portò alla squalifica di entrambe le squadre.

Consiglierei per questo ai due ‘padroni del mondo’ di valutare bene quale sport scegliere per suggellare la loro improvvisa e grottesca alleanza. Perché anche tra paesi fino a poco tempo fa amici (ma ora non sappiamo) le partite si sono rivelate occasioni per menar le mani, come l’incontro tra Usa e Canada di un mese fa, valida per il 4 Nations. Una sfida carica di tensione che ha provocato ben tre sospensioni per rissa. Ma, si sa, adesso il Canada è più distante dal cuore della nuova amministrazione USA della Russia!

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Antonio Ungaro
Giornalista sportivo e blogger. I primi ricordi sportivi sono le imprese di Gimondi al Giro d'Italia e il 5 Nazioni raccontato da Paolo Rosi. Dietro ad ogni sportivo c'è una storia da raccontare; tutte insieme raccontano un Paese che cambia. Sono convinto, parafrasando Mourinho, che chi sa solo di uno sport non sa nulla di sport.

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