Era destino che fosse Edoardo Affini il cronoman in grado di portare il primo titolo europeo a cronometro in Italia. Perché Edoardo è in qualche modo il ‘gemello’ di Filippo Ganna. Insieme hanno iniziato a correre in Nazionale, come ha ricordato Cassani più volte entrambi juniores e entrambi nella cronometro. Hanno poi avuto una carriera parrallela, ma non simile. Uno si è dedicato anche alla pista, l’altro solo alla strada. Poi gli è capitato spesso di incrociarsi in gara, nei rispettivi club oppure ai campionati italiani. Spesso Filippo avanti e Edoardo dietro. Simili nell’aspetto (per altezza e forma fisica, già da ragazzi erano dei corazzieri), diversi per carattere e indole. Amici e sempre rispettati. Oggi, in Belgio, assente Ganna, Affini ha colto la sua vittoria più bella: “Semplicemente non so come esprimere a parole questa meravigliosa vittoria. È incredibile. Aspettavo un successo da molto tempo, spesso ci sono andato vicino. La mia ultima volta è stata nel mio primo anno da ciclista professionista. È particolarmente dolce tornare a vincere in una gara così prestigiosa. Ho iniziato oggi senza pressione e aspettative. Le ultime settimane sono state molto dure alla Vuelta. Sono arrivato a Madrid con la sola forza di volontà… oggi non pensavo, ed invece eccomi qui.”
Conquista il titolo sulle strade del Limburgo, nella giornata di apertura degli Europei di Ciclismo che cominciano così nel migliore dei modi per la spedizione azzurra. Accanto al titolo del 28enne mantovano, infatti, brillano anche il terzo posto di Mattia Cattaneo e il quinto di Vittoria Guazzini tra le donne.
Per Affini si tratta del primo titolo nella massima categoria in una specialità che l’aveva già visto sul gradino più alto tra gli U23, nel 2018 a Glasgow. Il corridore della Team Visma-Lease a Bike conserva un rapporto speciale con la maglia dell’Unione, avendola vestita anche da juniores, vincitore nel 2014 a Nyon nella prova in linea.
In mancanza di Filippo Ganna, quindi, ci pensa proprio l’atleta che più degli altri ha costruito la propria carriera sportiva in parallelo con quella del piemontese a portare in Italia per la prima volta il titolo continentale nella prova contro il tempo. Ganna ci era andato vicino, nel 2021, battuto da quel Stefan Kung che oggi si è dovuto inchinare al maggior fondo dell’azzurro.
Il mantovano ha costruito il proprio successo nella seconda parte di gara. Quinto ai 10 chilometri, nel secondo rilevamento passa in testa per 6 decimi sullo svizzero. Negli 11 chilometri conclusivi aumenta ancora il vantaggio, chiudendo con il tempo di 35’15”47 alla media di 53,26. Kung è secondo a 9”59. Ottima la prova di Mattia Cattaneo, anch’egli in grado di recuperare rispetto agli avversari nella seconda parte e transitare sul traguardo a 19”66 dal vincitore (foto podio SprintCyclingAgency).
“Non poteva cominciare meglio – ha commentato il presidente Dagnoni – con un titolo che non avevamo mai conquistato in passato. Queste medaglie premiano due ragazzi splendidi per la loro serietà e l’abnegazione con la quale hanno sempre lavorato e dimostrano, inoltre, che accanto ad un campione come Filippo Ganna ci sono altri atleti capaci di grandi imprese.”
Nella prova donne, successo della belga Lotte Kopecky in 39’. Vittoria Guazzini è autrice di una bella prova che gli permette di conquistare il quinto posto, a 1’08 dalla nuova campionessa europea e 6” dal bronzo.
Alec Segaert e Annina Ahtosalo sono i nuovi campioni U23. Buona prestazione degli azzurri Andrea Raccagni Noviero, 7°, e Nicolas Milesi, 9°. Carlotta Cipressi è 15^. Tra gli juniores successi di Paula Ostiz Taco e Michel Mouris. Settimo posto per Lorenzo Mark Finn, Elena De Laurentiis è 15^, Irma Siri 20^, Andrea Montagner 32^.