Artefice della costituzione della Federdama è stato Luigi Franzioni (1883-1966), milanese purosangue, tra l’altro considerato un importante esponente della poesia dialettale milanese dove ottenne numerosi riconoscimenti.
Due eventi celebrativi del Centenario
Campionato del Mondo di dama Italiana – Il Centenario della Federazione Italiana Dama ha avuto come principale evento agonistico celebrativo il campionato Mondiale di Dama, variante italiana, disputato a Roma dal 21 aprile al 27 aprile. Sede di gioco i saloni dell’Hotel Villa Maria Regina in via Camilluccia. E dato che la Federdama è dal 1993 disciplina sportiva del CONI, la cerimonia di premiazione si è svolta nel pomeriggio del 27 aprile presso il Palazzo del CONI, nella prestigiosa la Sala Presidenti, con l’importante presenza di Riccardo Viola, Presidente del Comitato Regionale Lazio del CONI.
Va sottolineato che si è trattato del primo Mondiale disputato con le peculiari regole della Dama Italiana; in precedenza la Federdama Mondiale aveva dato il riconoscimento iridato solo alla variante inglese (pure su damiera di 64 caselle, ma con regole meno restrittive) e alla variante detta internazionale (su damiera di 100 caselle). Un importante riconoscimento, dunque, per la sempre più importante e diffusa attività della Federazione Italiana Dama.
Approfittiamo per ricordare che in nessuna delle specialità damistiche è possibile ‘soffiare’. Infatti il “soffio” è stato ufficialmente abolito da tutte le Federazioni di tutto il mondo; in particolare la Federazione Italiana la ha definitivamente abolito nel 1934.
Al Campionato del Mondo di Dama 2024 a Roma hanno preso parte 12 giocatori, in rappresentanza di tutti i continenti. Si sono affrontati tutti in partite di andata e ritorno (sulla falsariga del campionato di calcio) e alla fine ha prevalso Damiano Sciuto, 24 anni, di Messina.
papa Francesco: “la dama abbatte le frontiere”
Il Centenario della Federdama ha avuto poi come grande evento non agonistico l’udienza in Vaticano con il Santo Padre: nella mattinata del 26 aprile poco più di trecento tra damisti e famigliari guidati dal Presidente Nazionale Carlo Bordini e giunti da tutta Italia, da Trieste, da Aosta, da Reggio Calabria, da Foggia, da Palermo, hanno incontrato Papa Francesco. Si è trattato di un momento di grande emozione e partecipazione, culminato con la benedizione del Santo Padre, che rimarrà per sempre nella mente e nei cuori degli appassionati del gioco della Dama. Alla fine sono passati tutti di fronte al Papa che li ha salutati uno a uno stringendo la mano.
Alcune delle parole del Santo Padre durante il suo intervento di saluto: “Nel gioco della dama sono racchiusi i più nobili valori dello sport ma anche la bellezza di una disciplina che permette a tutti, a prescindere dall’età, dalla condizione fisica o sociale, di competere alla pari con gli altri ed in cui i due avversari si stringono la mano alla fine della partita. La dama stimola la mente ed è accessibile a tutti, in quanto richiede intelligenza, abilità e attenzione ma non grandi mezzi e strutture. È uno di quei giochi con cui, ovunque ci si trovi, si può facilmente creare un momento di incontro e di divertimento: bastano il tavoliere e le pedine, due giocatori, ed è un modo simpatico di stare insieme.
Risulta che la dama sia uno degli svaghi più comuni tra i migranti che approdano sulle nostre coste: tanti di questi fratelli e sorelle, in situazioni di grande incertezza e apprensione, trovano sollievo giocando a dama, a volte anche insieme alla gente che li accoglie, nella semplicità e nella condivisione. In un mondo caratterizzato dall’individualismo, che a volte rischia di diventare isolamento, incontrarvi con gioia per giocare a dama fa circolare aria pulita e fresca.”
Adolivio Capece