Cuore e grinta non bastano a Jasmine Paolini costretta a inchinarsi a Iga Swiatek, regina di Parigi per la quarta volta (la terza consecutiva). Troppo forte la polacca, numero uno al mondo da aprile 2022, per l’azzurra che ha comunque giocato un ottimo match. Il punteggio finale 6-2/6-1 è quasi bugiardo. La Paolini gioca comunque un buonissimo match, a conclusione di due settimane parigine immense. La polacca è un altro livello. Iga Swiatek non ne sbaglia una, difende ogni palla; potenza e precisione accompagnano ogni suo colpo.

I numeri a confronto evidenziano la differenza di “motore”: 21 titoli vinti per la 23enne polacca, 5 Slam conquistati (4 Roland Garros e un Us Open), vincitrice della Wta Tour Finals, 18 vittorie consecutive dal trionfo di Madrid a quello di Roma, fino alla terra rossa parigina.

Paolini risponde con due titoli vinti, tra cui quest’anno al Masters1000 di Dubai e prima finale raggiunta in carriera in uno Slam. Da lunedì la giocatrice azzurra sarà comunque numero sette del mondo, raggiungendo il suo best ranking. È la quinta italiana nella storia ad entrare in top10.

Ottima la partenza della giocatrice nata a Castelnuovo di Garfagnana che piazza subito un break. Ma la numero uno del mondo mette poi l’acceleratore, sale in cattedra e infila 9 game di fila chiudendo il primo set 6-2 in 35 minuti. Dominatrice nel secondo set, dove ha lasciato un solo game all’avversaria.

In molti ricordano la vittoria di Francesca Schiavone al Roland Garros nel 2010, ma è da sottolineare che batté l’australiana Samantha Stosur, giocatrice di tutt’altro livello rispetto alla Swiatek. Come a dire che l’impresa per la Paolini era davvero complicata, e il paragone di difficile attuazione.

Foto di Brigitte Grassotti

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