Dopo il bottino pieno di Bagnaia a Motegi, il distacco dalla vetta della classifica, occupata da Jorge Martin, si riduce a -10 con ancora quattro turni da disputare. L’ago della bilancia, però, questa volta non pende da nessuna parte e può succedere di tutto. Tutto fa pensare che anche quest’anno si possa arrivare a Valencia, ultimo turno della stagione, con il mondiale ancora da assegnare. E ne parlano anche i due protagonisti di questa lotta. Un confronto leale nel retropodio giapponese e un alieno a guardare, Marc Marquez, in agguato come un condor, in attesa della stagione 2025: “Jorge, adesso mi fai arrivare a 0 e la tiriamo fino a Valencia” “Io firmo, firmo eh!”
La scalata alla MotoGP
Il campione di Chivasso approda nel motomondiale nel 2013 all’età di 17 anni, nel cosiddetto Team Italia. La stagione del debutto è piuttosto amara: zero punti iridati in una griglia piena di campioni. L’anno successivo si sposta nel neonato Team VR46, di proprietà del mentore e amico Valentino Rossi, ma la vera svolta arriva nel 2015, quando firma per lo storico Team Aspar. Inizia a farsi notare con ottime prestazioni ed è proprio qui che avviene il primo incrocio con Jorge Martin, al debutto nel mondiale come suo compagno di squadra nel team spagnolo. Per entrambi è una stagione propedeutica, qualche buona prestazione, tanti errorini e chilometri macinati per farsi le ossa. L’anno successivo, disputato ancora come compagni di squadra, è però quello della consacrazione per Bagnaia, che chiude al quarto posto nel mondiale dopo una manciata di podi e la prima storica vittoria firmata Mahindra sul circuito di Assen.
Le strade dei due sorridenti pilotini dunque si dividono. Martin, dopo un altro anno accademico con Aspar, si trasferisce in un altro team ben radicato nella categoria, quello del compianto Fausto Gresini. Pecco invece vola in Moto 2 e, con il supporto del Team VR46, nei due anni di classe di mezzo, sboccia definitivamente. A fine 2018, Bagnaia vince il suo primo titolo mondiale, caso vuole, sulla pista di Sepang, quella dell’ultimo mondiale del ‘46’. Festeggiamenti molto sobri (con una moto ‘vestita’ d’oro per l’occasione), lacrime e ingombranti paragoni che lo danno inevitabilmente come il nuovo Rossi. Paragoni che lui più avanti scaccia con umiltà, definendosi semplicemente ‘Pecco’. Quell’anno, però, è anche l’anno di Jorge: 7 vittorie su 8 podi e 11 pole position certificano il suo dominio e la vittoria del titolo Moto 3.
Si arriva al 2021. Pecco, già stabilmente in classe regina da due stagioni, si guadagna la fiducia di Ducati che lo porta nel team ufficiale. Pramac per rimpiazzarlo sceglie proprio Martin, reduce da due ottime annate in Moto 2. Il filo dei due si intreccia di nuovo, questa volta non da compagni di squadra e ragazzini con un sogno, ma da veri e propri avversari da battere in pista a caccia del titolo mondiale. Il rapporto di rispetto in questi anni però non cambia, si limita a qualche sportellata in pista. La lealtà e i valori fondanti del motociclismo emergono a tale punto che molti appassionati di vecchia data ‘rumoreggiano’ in cerca di dualismi e rivalità roboanti come quelle di inizio millennio. Nemmeno la lotta serrata per il titolo 2023 (vinto da Pecco), scalda gli animi tra i due, nel segno di un rispetto che va ben oltre la pista. Chissà se sarà così anche nel prossimo futuro.
Il mondiale che verrà
Il prossimo appuntamento sarà in Australia, a Phillip Island, in una pista molto tecnica e suggestiva, caratterizzata da distacchi minimi e nessun dominio. Pensiamo che nessuno dei due possa essere il favorito in questo particolare tracciato. Quel che è certo, è che sessione dopo sessione la lotta sarà serrata. La stagione è però agli sgoccioli, dopo il round oceanico saranno solo tre i turni da disputare per lottarsi il titolo. Se in Thailandia il tracciato corto e spigoloso potrebbe favorire Martin, con un Marquez sempre pronto a guastare le feste in una pista a lui gradita, a Sepang, in Malesia, Bagnaia potrà dire la sua, in una pista storicamente affine allo stile di guida del campione in carica. A Valencia, soprattutto se il titolo sarà ancora in palio, sarà difficile fare pronostici: Martin dovrà sicuramente dare un freno a quella foga che spesso lo ha tratto in inganno, mentre Pecco dovrà scaricare la tensione, per evitare di non brillare nell’appuntamento conclusivo.