Il campionato di basket più bello del mondo è finalmente iniziato, come ricordiamo anche in questo post di presentazione della stagione (qui). A proposito, I favoriti alla vittoria finale, almeno secondo le maggiori agenzie di scommesse, sono le due squadre di Los Angeles, Clippers e Lakers, come ci ricordano le quote scommesse di Betfair, anche se non sono da escludere exploit di Milwaukee e Houston, in un campionato dove eventuali infortuni potrebbero cambiare completamente gli equilibri.

L’NBA non smentisce mai: è un campionato piacevole da seguire anche per i non “esperti”. Fra promesse, figli d’arte e flop, guardare oltreoceano è sempre motivo di spunto per la pallacanestro nostrana. C’è anche un po’ di Italia nella massima competizione americana.

Da quest’anno torneranno ad essere tre i giocatori italiani oltreoceano, si tratta di Belinelli, Gallinari e Nicolò Melli, quest’ultimo debuttante assoluto in seguito al biennale firmato con i New Orleans Pelicans. L’esperienza del “Gallo” in USA è iniziata ormai più di dieci anni fa con il trasferimento a New York nel 2008 dopo gli inizi nell’Olimpia Milano; ora fa parte del roaster degli Oklahoma City Thunder.

Marco Belinelli è il “veterano” dell’NBA; ormai alla sua tredicesima stagione nella lega di Adam Silver. Ha infatti spiccato il volo dopo i suoi primi cinque anni di carriera passati fra Fortitudo e Virtus Bologna, riuscendo a giocare quindi in tanti grandi club come i Chicago Bulls, Toronto Raptors, gli Spurs di Sant’Antonio dove è ritornato l’anno scorso dopo una parentesi a Philadelphia. Il “Belo” è anche, fino ad oggi, l’unico italiano ad aver vinto sia la gara da tre punti che l’anello. Un record che, viste le attuali condizioni della pattuglia italiana, sembra destinato a resistere ancora per molto.

Come ricordavamo, l’NBA dà il benvenuto al ventottenne Nicolò Melli, dopo un’esperienza formativa al Fenerbahçe Spor Kulübü in Turchia, il cestista emiliano cercherà spazio nella rotazione di Gentry, potendo anche “approfittare” dell’infortunio di Williamson. 


Se i giocatori italiani saranno tre, la presenza del tricolore si estende fuori dal campo: Scariolo, “second assistant” dei Toronto Raptors, campioni nel 2019; Riccardo Fois da quest’anno “player development coach” ai Phoenix; e ancora Gianluca Pascucci assistente general manager ai Minnesota Timberwolves, mentre è tornato definitivamente in Italia, alla Olimpia Milano, Ettore Messina, per tanti anni secondo di Popovych.
Un motivo di vanto per il nostro basket che spera e merita in una risalita dell’intero movimento e della nazionale italiana, a cui mancano soddisfazioni nobili da troppi anni. A loro l'”in bocca al lupo” del mondo sportivo italiano.

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Redazione
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