Trentamila e non uno di più. Che per una maratona italiana significa tante cosa, significa successo, il buon lavoro degli organizzatori, il fascino assoluto di una città meravigliosa, la voglia di esserci…Ma in realtà significa una cosa sola: e cioè che anche una città italiana entra di fatto nella ristretta cerchia delle quattro o cinque metropoli mondiali con una grande maratona.
Roma fissa il numero chiuso. Non era mai successo per una maratona italiana. Trentamila iscritti per la Run Rome The Marathon, per la trentesima edizione che si correrà domenica 16 marzo del prossimo anno, sono un segnale preciso. Anche se non è solo questione di numeri perchè una cifra così autorizza a pensare in grande. Ma ciò che fa la differenza è la sensazione ormai di essere di fronte ad una maratona di quelle che contano. Come New York, Berlino, Londra, Boston, Tokyo. Una di quelle maratone che entrano nell’immaginario collettivo. Mancano otto mesi ma già si annunciano al via tantissimi stranieri, provenienti da 130 nazioni del mondo, nell’anno del Giubileo. Un’edizione unica, speciale per Roma che per l’occasione sta progettando tante nuove iniziative. La scelta di inserire un numero chiuso di 30mila maratoneti è stata necessaria, come accade per tutte le più grandi maratone del mondo, per garantire sicurezza e una assistenza di qualità ai partecipanti.
«La Maratona di Roma sta crescendo sempre di più e sta diventando uno degli appuntamenti agonistici riconosciuti e attesi a livello internazionale. – ha commentato il Sindaco di Roma Capitale Roberto Gualtieri – La qualità dell’organizzazione e il numero record atteso di iscritti confermano le aspettative che ci eravamo dati come amministrazione e la scelta di istituire un numero chiuso è un’ulteriore garanzia di qualità della manifestazione e dei servizi ai partecipanti».
Alla vigilia dei Giochi Olimpici arriva anche il commento del Presidente Fidal Stefano Mei: «Non è un caso se la prossima edizione della Run Rome The Marathon sarà la più partecipata di sempre. C’è sempre più voglia di atletica e di running, anche grazie al periodo d’oro che sta attraversando la nostra Nazionale e alla crescita del nostro movimento. Ci sono sempre più appassionati di ogni età. Correre in uno scenario come quello di Roma è qualcosa di unico e indimenticabile. Occasione che tutti, almeno una volta nella vita, dovrebbero cogliere».