Mattia Furlani conquista la medaglia d’argento nel salto in lungo ai Campionati Europei Indoor di Apeldoorn, sfiorando il titolo continentale per un solo centimetro. Con un balzo di 8.12 metri, il giovane talento azzurro si arrende solo all’ultimo salto del bulgaro Bozhidar Saraboyukov, capace di atterrare a 8.13 e aggiudicarsi l’oro. Sul podio anche lo spagnolo Lester Lescay, che ha ottenuto la stessa misura di Furlani ma si è dovuto accontentare del bronzo a causa della seconda miglior prova dell’azzurro (8.10).
Una gara al cardiopalma
La competizione è stata un susseguirsi di emozioni, con gli atleti in lotta serrata per il titolo. Furlani, dopo un primo tentativo nullo, trova un valido 8.10 al secondo salto, inserendosi tra i migliori. Con il passare dei turni, la situazione si fa sempre più tesa: il portoghese Baldé si porta momentaneamente al terzo posto con 8.07, mentre il giovane azzurro fatica a trovare il giusto stacco, accumulando due nulli consecutivi.
Al quinto tentativo, Furlani decide di staccare da molto lontano per evitare un’altra penalità e, nonostante lasci sul piatto ben 24 centimetri alla battuta, atterra comunque a 8.12, balzando in testa alla classifica grazie alla miglior misura di riserva rispetto a Lescay. Il titolo sembra a portata di mano, ma nell’ultimo turno Saraboyukov piazza il colpo vincente con 8.13, lasciando l’azzurro con l’argento.
Le parole di Furlani
Al termine della gara, l’azzurro non nasconde un po’ di rammarico: “Sono più arrabbiato che amareggiato perché so di valere misure superiori, ma stasera ho avuto problemi con la rincorsa. Ho provato ad aggiustarla durante la gara, ma non è bastato. Questa esperienza mi sarà utile per il futuro, soprattutto in vista dei Mondiali di Nanchino, dove voglio dare il massimo contro i migliori al mondo”.
Alice Mangione in finale nei 400 metri
Oltre all’impresa di Furlani, la serata italiana ad Apeldoorn è stata arricchita dalla splendida prova di Alice Mangione nei 400 metri. Con una gara condotta con grande intelligenza tattica, l’azzurra ha chiuso la semifinale in 52.67, guadagnandosi un posto nella finale continentale. Dopo un avvio prudente, la siciliana ha trovato spazio nel rettilineo finale per superare le avversarie e prendersi la qualificazione.
“Stamattina non ero soddisfatta della mia gara, ma in semifinale ho resettato tutto e ho corso con serenità. Quando ho visto un varco, non ho esitato e mi sono presa la finale. L’anno scorso ero la prima delle escluse, questa volta non ho lasciato nulla al caso”, ha dichiarato Mangione.
Le altre finali della serata
Tra le gare più spettacolari della sessione, spicca il record europeo nei 60 ostacoli femminili stabilito dalla svizzera Ditaji Kambundji con 7.67, un centesimo meglio del precedente primato della svedese Susanna Kallur (7.68 nel 2008). Tra gli uomini, il polacco Jakub Szymanski si è imposto in 7.43, precedendo i francesi Belocian e Mathey.
Nel salto triplo femminile, la spagnola Ana Peleteiro-Compaoré ha dominato con 14.37, miglior prestazione europea dell’anno, mentre nei 1500 metri il norvegese Jakob Ingebrigtsen ha rispettato i pronostici vincendo in 3:36.56.
L’Italia chiude la giornata con una medaglia d’argento e la speranza di nuovi successi nelle finali di sabato.