Mondiali Fiandre: Alaphilippe è ancora il re

Da Imola a Lovanio, Julian Alaphilippe conserva la maglia color arcobaleno e ribadisce una superiorità oggi ancora più schiacciante che in passato.

Incoronato nuovo re del Belgio dal quotidiano transalpino l’Equipe, che lo ha definito Alaphilippe II, il francese è sempre più sinonimo di corse di un giorno. Da Imola a Lovanio, Julian Alaphilippe conserva la maglia color arcobaleno e ribadisce una superiorità oggi ancora più schiacciante che in passato.

Alaphilippe II, campione iridato bis

Incalzante ed intenso come pochi altri corridori nella storia, il ciclista simbolo della sua generazione ha vinto anche il Mondiale 2021. È stata una cavalcata trionfale condotta a testa bassa, con il vantaggio che lievitava di metro in metro sui diretti concorrenti. Una superiorità manifesta, che lo ha visto trionfare ancor più di quanto era stato capace di fare nel 2020 a Imola, quando era considerato il favorito, anche dai bookmakers. In Belgio, non è andata allo stesso modo, perché bookmakers e riviste di settore lo avevano relegato in seconda fascia, insieme ad una schiera di 4/5 corridori, ma dietro al favoritissimo Van Aert, che giocava in casa e che avrebbe sicuramente dovuto fare di più. E invece Alaphilippe è stato ancora una volta il più forte. L’attacco per scremare il gruppo a 50 km dall’arrivo è stato semplicemente sfibrante. Il secondo scatto, arrivato a 22 km dal traguardo, è stato una prova di forza impressionante. Dopo una manciata di secondi si contavano già i caduti, a partire proprio dal belga Wout van Aert.

“Non pensavo che sarei riuscito a ripetermi”

Alaphilippe è stato accompagnato verso il traguardo dai commenti entusiasti di addetti ai lavori e telecronisti TV, che non hanno lesinato toni trionfalistici. Inutile negarlo, il francese ha fatto venire il mal di testa a tutti, compresi gli agguerritissimi tifosi belgi. Istintivo, determinato e sfrontato come pochi, accompagnato da una squadra forte e diretta alla perfezione da Thomas Voeckler, Alaphilippe ha arricchito ulteriormente un palmarés che luccica sempre di più. Due Mondiali, tre Freccia-Vallone, una Milano-Sanremo, giusto per citare alcuni dei trionfi più importanti. Ma Alaphilippe non è soltanto questo: è intensità, carattere, voglia di provarci sempre, nonostante il rischio di strafare ed incappare in una crisi. Oggi, più che mai, Alaphilippe è il ciclismo, un corridore in grado di fare spettacolo anche con il suo solo modo di essere. Eppure, durante tutta la stagione, Julian era apparso un po’ appannato rispetto al solito. Ma se per alcuni la responsabilità di doversi dimostrare sempre al top può rivelarsi un peso insostenibile, per lui è stata uno sprone a far meglio: voleva dimostrare di essere ancor il numero 1 e così è stato. E i riflettori orientati su van Aert, quasi obbligato a vincere in casa, non hanno fatto altro che aiutarlo, nonostante il resto (che non è cosa da poco) ce lo abbia messo lui. Un doveroso plauso va dedicato anche al nostro Filippo Baroncini, campione del mondo in linea U23: in Belgio è stata la giornata dei Filippo!

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Redazione
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