Monsignor Jean Paul Vesco sarà uno dei 21 prelati che il prossimo 8 dicembre a Roma riceverà la berretta cardinalizia in seduta solenne da Papa Francesco. Dall’Iran all’Indonesia, dal Giappone alle Filippine, dalla Costa d’Avorio all’Algeria, fino all’Italia il Pontefice li ha annunciati nell’Angelus di domenica scorsa. Scelte che raccontano molto di questo pontificato, che raccontano le periferie del mondo, quelle lontane o dove i cristiani sono una minoranza, insieme alle grandi arcidiocesi o le personalità “vicine” a Francesco che per questo suo decimo Concistoro, vuole restituire il volto di una Chiesa universale. Jean Paul Vesco sarà tra i 21 nuovi cardinali e lo sarà anche stabilendo un record sportivo perchè sarà il primo cardinale della storia a correre una maratona visto che a novembre del prossimo anno è iscritto al via della New York city marathon.
Sessantadue anni, francese, religioso domenicano, vescovo di Oran in Algeria ha appreso a sorpresa con una telefonata della sua nomina mentre si recava a celebrare la Messa. Nominato nel 2021 arcivescovo di Algeri il domenicano è stato avvocato prima di essere ordinato sacerdote nel 2001. È in Algeria dal 2002, prima presso il convento domenicano di Tlemcen, nella diocesi di Orano, poi come vicario generale della diocesi nel 2005. Eletto priore provinciale dei domenicani di Francia, è tornato in Francia nel 2010. Papa Benedetto XVI lo ha nominato capo della diocesi di Orano il 1° dicembre 2012. Ma al curriculum ecclesiastico ne affianca anche uno sportivo Non è un maratoneta per caso. Anzi. Aveva già partecipato 1989 alla maratona di New York con un personale di 2 ore e 52 minuti che non è proprio una prestazione banale. “La corsa è un modo per ascoltarsi e per superare i propri limiti- ripete sempre monsignor Vesco- Correre è libertà e trasforma anche i percorsi urbani in spazi di riflessione e crescita personale. Non è solo un’attività fisica, ma un viaggio interiore che consente di esplorare le proprie capacità e di connettersi con l’universo circostante”. Corpo e spirito, per un equilibrio che lo sport (anche lo sport) permette di raggiungere e che ha visto monsignor Vesco impegnarsi da sempre nelle file di Athletica Vaticana, l’associazione sportiva del Vaticano che promuove eventi di corsa e attività fisiche per i membri della Chiesa. Ricorda con affetto la partecipazione di Athletica Vaticana ai Giochi del Mediterraneo nel 2022 a Orano, dove lo sport ha svolto un ruolo fondamentale nel trasmettere un messaggio di pace. Lo sport come mezzo di dialogo tra le religioni è un messaggio potente, soprattutto in un momento in cui la società cerca di costruire ponti anziché barriere.
“Da adulto la corsa ha fatto irruzione nella mia vita e ho partecipato alla mezza maratona di Berlino e alle maratone di Lione, Parigi e New York dove, nel lontano 1989, ho ottenuto il mio record – raccontava tempo fa alla viglia di una mezza maratona romana – Ho scoperto che la motivazione che ti spinge a correre una maratona non è la competizione con gli altri ma è l’ascolto di te stesso. Oggi rimane in me la libertà di correre. Basta indossare le scarpe da runner perché l’universo interiore ed esteriore superi i propri limiti. Sant’Agostino insegna che cantare è pregare due volte. Non so cosa avrebbe detto se fosse stato un runner. Ma anche chi corre prega due volte…”