Franco Faggiani è un autore affermato che scrive soprattutto, oggi, di montagna. Scrive e ambienta i suoi romanzi camminando, frequentando montagne, salendo e scendendo cime e borghi, spesso dimenticati e per quello in pace con la natura.
Franco Faggiani, sabato 18 febbraio 2023, arriverà a Varzi, piccolo grande borgo medievale dedito alla cultura (di tante belle e buone cose, oltre al Salame DOP), anche alla cultura del cammino e dell’amore per la montagna. Intercettato dalla rassegna Oltrebook, che sta portando in Oltrepò Pavese scrittori e giornalisti attratti dalla Antica Via del Sale e con mille libri e storie da raccontare nello zaino, Franco Faggiani si dedica ad un incontro previsto nella Malaspiniana Biblioteca di Varzi (PV), inizio ore 17, intitolato “Una Montagna di libri”.
L’evento mette al centro delle sue pagine un pluripremiato scrittore come Franco Faggiani, che ci parlerà di montagna attraverso lo scorrere piacevole e pieno di sentimenti di una letteratura dedicata, dove romanzi, pagine e parole raccontano una grande passione: la montagna. Da camminare. Da vivere. Da amare.
Fra le vette conquistate da scrittore, Faggiani ci ha conquistato con un volume olimpico, di cui avevamo scritto questa recensione, intitolata “Nostalgia canaglia. Nostalgia olimpica”. Nel nuovo mondo che consuma tutto in fretta l’autore ci ha fatto rallentare. Anzi, correre, una maratona del tempo e dei sentimenti. Nel mondo in cui ci si dimentica troppo in fretta anche delle conquiste più incredibili – come quelle olimpiche anzi olimpioniche – di Tokyo 2020 (Olimpiade che di fatto si è consumata nel 2021 post pandemico), abbiamo voluto rallentare la marcia leggendo un libro “Il Guardiano della Collina dei Ciliegi”, 230 pagine (Fazio Editore), che ci ha riportato a Tokyo, ma non solo. Ci ha riporta ai sentimenti. Alle strane storie della vita e dello sport. Della Maratona umana.
La nostalgia più dolce, quella delle grandi storie di sport e di umanità, ci è venuta in aiuto più volte con il lavoro di Franco Faggiani, intitolato “Il guardiano della collina dei ciliegi”, 230 pagine, Fazi Editore, a cui è seguito il romanzo “Tutto il cielo che serve”. Un successo via l’altro, ma il volume olimpico resta un suo capolavoro: il guardiano della collina dei ciliegi di Franco Faggiani è di per se stesso un libro campione olimpico, perché pluripremiato e non solo in Italia. Le recensioni classiche lo collocano fra i romanzi profondi. È la storia commovente di un uomo che, dopo aver perso tutto, ritrova se stesso nel silenzio della natura.
Perché corre indietro e avanti nel tempo olimpico di Tokyo e della sua maratona olimpica? Perché il guardiano della collina dei ciliegi è ispirato da una storia vera, ripercorre le vicende di Shizo Kanakuri, il maratoneta olimpico che, dopo una serie di vicissitudini e incredibili avventure, ottenne la convalidazione del tempo eccezionale di gara di 54 anni, 8 mesi, 6 giorni, 5 ore, 32 minuti e 20 secondi. Un tempo… infinito, il tempo di “perdersi” alla maratona olimpica dei Giochi di Stoccolma 1912.
La storia è questa: la giornata è calda e torrida, la temperatura si aggira intorno ai 32 gradi e ai maratoneti, da regolamento, non sono concessi rifornimenti lungo il tragitto. Arrivato al trentesimo chilometro Shizo Kanakuri si trova in una delle prime posizioni, ma scompare all’improvviso e di lui non si sa più nulla. Il maratoneta nipponico non arriva al traguardo e dopo diverse ore dalla fine della competizione viene cercato dalla polizia, inutilmente. Le forze dell’ordine, non trovandolo, lo dichiarano fra i casi di persone scomparse.
Kanakuri ricomparirà solo mesi più avanti, in Giappone, e dopo la prima Guerra Mondiale prenderà parte ai Giochi di Anversa 1920 e di Parigi 1924, ma trascorreranno quasi 40 anni prima che la verità sul suo caso emerga. Con molte sfumature e domande sospese nell’aria di un passo. Sono quelle che hanno ispirato Faggiani, autore poliedrico, amante dei racconti di montagna (anche quelli più romanzati), di cavalli, di storie umane e naturali, quelle al limite della comprensione, un autore che prima di pubblicare questo romanzo (di successo) ha corso, ha frequentato il mondo della maratona, ha tagliato qualche traguardo al suo passo, per lasciare lavorare le sfumature della incredibile storia di Kanakuri. E poi regalarci questo romanzo.
Nato a Tamana, nel Sud del Giappone, Shizo venne notato giovanissimo per l’estrema abilità nella corsa. Grazie al sostegno dell’Università di Tokyo e agli allenamenti con Jigoro Kano, futuro fondatore del judo, Shizo ebbe modo di partecipare alle Olimpiadi svedesi del 1912 dove l’imperatore alla guida del paese, desideroso di rinforzare i rapporti diplomatici con l’Occidente, inviò per la prima volta una delegazione di atleti. Dopo un movimentato e quasi interminabile viaggio per raggiungere Stoccolma (un viaggio finanziato grazie ad una colletta), Shizo, già dato come favorito e in buona posizione nella maratona, a meno di sette chilometri dal traguardo, manca il suo obiettivo e, per ragioni misteriose anche a se stesso, sparisce nel nulla dandosi alla fuga.
Da qui ha inizio la storia travagliata di espiazione e conoscenza che porta il protagonista di questo libro dapprima a nascondersi per la vergogna e il disonore dopo aver deluso le aspettative dell’imperatore, poi a trovare la pace come guardiano di una collina di ciliegi.
Intrecciando realtà e fantasia, questo libro racconta la Maratona esistenziale, la ricerca della nostra identità, della pace con se stessi, della serenità dei passi e del fermarsi ad ascoltarli. Lui dice, l’autore, che con queste righe, Shizo, salda i conti col passato e mette in pace il proprio destino. Non è una cosa da poco. È un traguardo. Olimpico.
PS Da non perdere: un incontro con Franco Faggiani, a Varzi, sabato 18 febbraio, ore 17, presso la Biblioteca Civica, dove inizia l’Antica via del Sale, ispiratrice di “Una Montagna di Libri”. Un Incontro di Oltrebook per la Comunità Montana Oltrepò Pavese link