Yanquinn – Dopo la medaglia d’argento in Super G, Giacomo Bertagnolli e la sua guida Andrea Ravelli regalano all’Italia il primo oro azzurro ai XIII Giochi Paralimpici invernali di Pechino 2022 nella Super combi.
Dopo aver terminato la prima manche, quella di Super G, in terza posizione, nello slalom Bertagnolli e Ravelli hanno attaccato sin dalle prime porte, terminando la prova con il tempo di 1:49.80, 2.18 di vantaggio dagli austriaci Johannes Agner e Matteo Fleischmann (1:51.98). Il bronzo è andato ai britannici Neil Simpson e Andrew Simpson (1:52.81).
“Era una medaglia a cui tenevo molto perchè era l’unica che non avevo vinto quattro anni fa ai Giochi di PyeongChang – racconta un emozionatissimo Bertagnolli – non pensavo di farccela perché il livello è diventato molto alto e in questo momento è difficile solo pensare al podio. Abbiamo disputato, però, due manche veramente belle, in cui siamo riusciti a esprimerci bene, anche se tecnicamente non è stata la mia gara migliore. Ci abbiamo messo l’anima e abbiamo rischiato ma se vuoi prendere l’oro devi per forza rischiare”.
Tante le dediche per questa medaglia: “Non mi sento di dire una persona sola ma anzi vorrei dedicarla a tutti quelli che mi sono stati vicino e hanno creduto in me”.
“E’ giusto che Giacomo si goda questo momento, perché riconfermarsi mette sempre grande pressione addosso – gli fa eco Ravelli – un’emozione fortissima quella che provo in questo momento, più forte di quelle che provavo quando correvo io. Un oro che ovviamente dedichiamo alle persone che ci sono state vicine ma che vogliamo dedicare soprattutto a noi stessi, perché ce lo siamo preso con tanti sforzi”.
“Le cose cambiano ma l’unica cosa che rimane confernata è che Giacomo è uno straordinario campione. Confermarsi a questi livelli, anche alla luce della crescita agonistica da parte della concorrenza, significa tanto. Giacomo e la sua guida stanno dimostrando non solo di essere all’altezza della situazione ma anche di più e mi auguro che questo accada anche nelle prossime gare, perché se lo meritano tutto”, è quanto ha dicharato il Presidente del Comitato Italiano Paralimpico Luca Pancalli
Nella categoria standing, buon quinto posto per Federico Pelizzari (1:55.89). Fuori, invece, Davide Bendotti.
Queste le parole di Pelizzari: “Non sono molto soddisfatto, soprattutto dopo la prova in Super G, dove non ho trovato il giusto feeling. So che adesso arrivano le gare tecnche e posso fare due belle prestazioni. Cercherò, nei prossimi giorni, di prepararmi al meglio a livello mentale”.
“Non sono andato bene in Super G e ho provato a tirare in slalom – commenta Bendotti – non ho nulla da recriminare, anche perché sentivo che la gamba era a pezzi. Ora due giorni di riposo, che mi faranno sicuramente bene, e poi ci riproverò nelle prossime gare”.
Si ferma in semifinale la corsa di Jacopo Luchini verso una medaglia. Riccardo Cardani e Mirko Moro, invece, escono ai quarti: è questa la sintesi deile finali di Snowboard Cross di categoria Upper Limb. Una giornata sfortunata, per l’Italia, penalizzata già nel tabellone dei quarti, che mette i tre azzurri nello stesso gruppo insieme al cinese Lijia Ji. Alla fine sarà proprio il padrone di casa ad aggiudicarsi la run davanti a Luchini, mentre Cardani e Moro devono abbandonare il sogno della finale.
In semifinale, un contatto dopo pochi secondi di gara impedisce al toscano di tenere il passo dei cinesi Ji e Yonggang Zhu, che si qualificano per la finale.
Nella small final, il rider di Montemurlo ottiene la seconda posizione dietro al britannico James barner-Miller. Terzo e quarto posto, rispettivamente, per il cinese Zhao Jiang e il giapponese Masataka Oiwane.Luchini porta a casa, quindi, il sesto posto nella classifica generale. Podio tutti cinese nella big final, con il primo gradino a Lijia Ji, il secondo a Pengyao Wang, il terzo a Yonggang Zhu.
“Purtroppo non è andata come ce lo aspettavamo – dichiara Luchini – ci siamo preparati tanto, confrontandoci negli ultimi quattro anni con atleti di tutto il mondo e poi siamo arrivati qui e abbiamo trovato sei atleti cinesi nella nostra categoria veramente forti. Peggio di così non poteva andare. In questi giorni abbiamo lavorato duramente, preparando la gara nei minimi dettagli, mi sentivo in forma e credevo di poter arrivare in finale”.
“La pista era molto tecnica, veloce ma adatta alle mie caratteristiche – prosegue il toscano – ero ottimista, anche perché arrivavo a questo appuntamento da campione del mondo e con aspettative altissime. Poi, in semifinale, sono stato toccato da un cinese in cuva 1 e ho buttato la possibilità di andare in finale. Non sono rammaricato, sono dispiaciuto perché arrivare qua, nell’evento più importante, e trovarsi questa sorpresa che si chiama Cina fa veramente male”.
“Per tre anni si sono nascosti, allenandosi su questa pista e non prendendo parte a gare internazionali. In tutto questo tempo ci hanno studiati mentre noi non sapevamo nemmeno chi fossero. Ora, però, testa al banked slalom, dove speriamo di portare a casa qualcosa”.
“Non è andata bene, anzi, mi sento a credito di fortuna, perchè già partire con tutti e tre nella stessa run non è stato bellissimo – commenta il Responsabile Tecnico dell’Italia Igor Confortin – una semifinale così scorretta, poi, era tanto che non la vedevo, non tanto su Jacopo quanto su Barnes-Miller. Jacopo sarebbe andato in finale ma non è stato così. Nella small final, poi, di nuovo il cinese ha provato a stendere sia l’inglese che Luchini,che si è dovuto accontentare del sesto posto finale. Non siamo contenti”.
“Purtroppo è accaduta la peggiore delle ipotesi, due italiani su tre fuori – racconta Cardani al termine dei quarti – io ci ho messo tutto ma davanti sono stati veramente bravi, sono andati velocissimi. Sono contento di essere arrivato sino a qui ma so che il lavoro per arrivare a Milano Cortina 2026 è ancora lungo. A ogni modo ci rifaremo nel banked”.
“Ho trovato la pista meglio degli altri giorni ma i miei avversari sono andati veramente troppo forte – osserva Moro – un errore al primo rettilineo mi ha costretto a recuperare ancora di più e a spingere ma purtroppo non sempre si è fortunati. L’importante, però, è provarci e recuperare in vista della prossima gara tra meno di una settimana”.