Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e il CONI rinnovano anche per quest’anno l’Accordo di Programma per la promozione delle politiche di integrazione nello sport. La conferenza stampa di presentazione dell’Accordo si è svolta stamattina a Roma, al Salone d’Onore del CONI.
Quella tra il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e il CONI è una collaborazione nata per creare una cooperazione sinergica per lo sviluppo di azioni finalizzate a favorire l’integrazione sociale della popolazione straniera attraverso lo sport e contrastare le forme di intolleranza e discriminazione razziale. La promozione delle politiche di integrazione, nel rispetto dei valori della Costituzione Italiana, diventa dunque uno strumento prioritario per favorire la convivenza dei cittadini italiani e stranieri e per consentire allo straniero di partecipare alla vita economica, sociale e culturale della società, con lo sport che, a sua volta e attraverso i valori positivi che lo animano, svolge un ruolo trainante nel processo di integrazione. Come sottolineato dal Consiglio dell’Unione Europea, lo sport è fonte e motore di inclusione sociale e viene riconosciuto come uno strumento eccellente per l’integrazione delle minoranze e dei gruppi a rischio di emarginazione sociale.
Al tavolo dei relatori erano presenti il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Giuliano Poletti, il Presidente del CONI Giovanni Malagò, il Direttore Generale dell’Immigrazione e delle Politiche di Integrazione Natale Forlani, la Responsabile Strategia e Responsabilità Sociale CONI Servizi SpA Teresa Zompetti e il membro del Comitato Scientifico Diana Bianchedi. Sono intervenuti anche il Presidente dell’Associazione Italiana Calciatori Damiano Tommasi e il Direttore Generale della Lega Serie A Marco Brunelli, oltre agli atleti del Gruppo Sportivo Fiamme Gialle Josè Bencosme De Leon, Ivan Mach Di Palmstein, Jean Jacques Nkouloukidi e Kevin Ojiaku, in qualità di testimonial. Erano inoltre presenti il Segretario Generale del CONI, Roberto Fabbricini e l’Amministratore Delegato CONI Servizi SpA Alberto Miglietta. Nel corso della conferenza è stato proiettato un videomessaggio di Valentina Diouf, pallavolista della Nazionale Italiana.
Giovanni Malagò, Presidente del CONI: “E’ un progetto che ci sta molto a cuore. Con il Ministro Poletti c’è piena condivisione di obiettivi. Si parla di integrazione e attraverso questo percorso vogliamo rimuovere qualunque limitazione sull’argomento, per traslare il desiderio della cittadinanza sportiva in una realtà legislativa. Penso alla finale mondiale Francia-Qatar di pallamano: risultato storico per il Qatar, ottenuto sfruttando la normativa a livello di federazione internazionale per il tesseramento di atleti. Non vogliamo trovarci penalizzati, né cambiare le carte ma sfruttare questo cammino, che ci vede orgogliosamente vicini al Ministero, per ottenere un risultato straordinario anche sotto il profilo sociale”.
Giuliano Poletti, Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali: “Confermo il pieno impegno del Governo per lo sviluppo di azioni sul piano sociale; in questo contesto, lo sport diventa fondamentale con il suo ruolo di anticipatore dei mutamenti sociali. In quest’ottica siamo giunti al secondo round di Sport e Integrazione. Il Ministero vuole dedicare energie a creare un senso di comunità, aumentare il senso di responsabilità e rimuovere gli ostacoli che si frappongono al raggiungimento di una piena cittadinanza sportiva. Per ottenere questo obiettivo vogliamo lavorare insieme al mondo della scuola, al Coni e alle Federazioni. Lungo tale percorso, lo sport è un punto di riferimento importante perché permette l’autodeterminazione di un atleta, ossia della persona stessa, in un contesto di squadra e quindi di comunità. Lo sport dà una grande forza nel costruire la comunità sia in senso civico, sia in senso ginnico, sia dal punto di vista delle relazioni sociali”.
Teresa Zompetti, Responsabile Strategia e Responsabilità Sociale CONI Servizi SpA: “Per determinare un cambiamento culturale occorre sviluppare un percorso che parta dai princìpi del manifesto redatto l’anno scorso, che si fonda sul principio della cittadinanza sportiva. Ci piacerebbe che questo principio diventasse proposta attraverso il riconoscimento della specificità del nostro movimento. Per fare questo occorre rimuovere i fattori di differenziazione tra i giovani italiani e stranieri, favorire la campagna educativa rivolta alle scuole primarie e raccogliere le esperienze dei vari organismi sul tema integrazione e sport”.
Natale Forlani, Direttore Generale dell’Immigrazione e delle Politiche di Integrazione: “I due elementi qualificanti del progetto Sport e Integrazione sono la cittadinanza sportiva e l’esaltazione dei processi positivi che già esistono nella comunità italiana. Questo mondo è capace di cogliere i forti mutamenti della nostra comunità, dove vivono un milione di minori stranieri, di cui più della metà nati in Italia. Questo non significa, però, che non ci sia bisogno di una forte identità: nello sport, per esempio, c’è la bandiera, che connota una comunità e la sua storia. Tuttavia ci vogliono dei marcatori forti e la cittadinanza sportiva è sicuramente il principale”.
Diana Bianchedi, membro del Comitato Scientifico “Sport e Integrazione”: “Lo sport è un veicolo privilegiato nell’integrazione perché assegna a ciascuno un ruolo preciso in un contesto collettivo, di squadra. E’ più facile ottenere integrazione nello sport che in un contesto scolastico: la comunità, infatti, riconosce l’atleta, lo integra e fa il tifo per lui. Per questo tutti gli atleti devono mettersi a disposizione per andare nelle scuole a raccontare la loro realtà a coloro che non conoscono da vicino il mondo dello sport tanto quanto un atleta”.
Josè Bencosme De Leon , atleta del Gruppo Sportivo delle Fiamme Gialle: “Il grado di integrazione si misura da come una persona è inserita fra gli amici, nel gruppo, nello sport e a scuola. La discriminazione è un fatto culturale che può essere superato grazie al connubio tra studio e sport. Chi di noi indossa la maglia azzurra, si sente onorato e orgoglioso di farlo”.
Nella scorsa edizione è stato elaborato, da un apposito Comitato Tecnico-Scientifico, il Manifesto “Sport e Integrazione: la vittoria più bella”, i cui principi sono stati poi veicolati attraverso una serie di iniziative come il Workshop di Sport e Integrazione, la Giornata dello Sport e Integrazione e un’ampia Campagna informativa e di sensibilizzazione nell’ambito di eventi sportivi a livello nazionale e territoriale.
L’obiettivo del nuovo Accordo di Programma è quello di proseguire nel percorso intrapreso per diffondere i contenuti del Manifesto attraverso una campagna di comunicazione e sensibilizzazione sociale e con l’attuazione di specifiche azioni volte a declinare e sviluppare il Manifesto stesso. Per perseguire tale obiettivo, viene confermata una intensa cooperazione interistituzionale, sia con il mondo scolastico, sia con il mondo sportivo (grazie al ruolo attivo della rete di Federazioni, Associazioni ed Enti sportivi e al coinvolgimento di testimonial).
Le novità per il 2015 del progetto “Sport e Integrazione” riguardano tre principali ambiti di intervento. Il primo concerne il diritto di Cittadinanza Sportiva (principio chiave del Manifesto), ovvero la promozione di un percorso in grado di rimuovere i fattori che differenziano i giovani italiani e quelli con background migratorio nell’accesso e nella pratica dell’attività sportiva. Sarà svolto uno studio comparato della normativa vigente nei Paesi a forte pressione migratoria, al fine di elaborare una proposta di indirizzo normativo in materia di diritto di cittadinanza in ambito sportivo.
Il secondo ambito è correlato alla Campagna Educativa rivolta alle scuole primarie nell’ambito del progetto di “Sport di Classe”, mirata a rafforzare negli alunni la consapevolezza dei valori del Manifesto. La campagna prevede sia la partecipazione attiva degli alunni sul tema “Sport e Integrazione”, attraverso la produzione di elaborati che saranno premiati, sia la diffusione del Manifesto e del kit di progetto (booklet e brochure educativa) nelle scuole.
Il terzo e ultimo ambito è quello delle “Buone Pratiche”, ovvero delle esperienze positive in materia di sport e integrazione che il progetto mira a raccogliere, valorizzare e diffondere. Attraverso una call, saranno invitate tutte le realtà sportive a presentare le loro esperienze. Quelle più virtuose, individuate con appositi criteri, saranno pubblicate in un Manuale e promosse attraverso attività di media relation, media partnership, e diffusione sui canali digitali, oltre che attraverso il sito del progetto.
Tutte le azioni d’intervento di “Sport e Integrazione” saranno rese pubbliche attraverso il sito www.fratellidisport.it e la pagina Facebook “Fratelli di Sport”.
Sintesi del progetto Sport e Integrazione 2015
Il messaggio di Valentina Diouf