E i toscani? Dove sono i toscani al Giro? Sul traguardo ad aspettare la volata del gruppo che viene disattesa, nella bella Lucca, da una fuga che va in porto. I toscani sono qui ad applaudire Benjamin Thomas che vince la quinta tappa del Giro d’Italia. Con Tadej Pogacar che rimane in Maglia Rosa.

Ma quel finale lungo la muraglia di Lucca presa d’assalto dalla gente – bada la gente come dice Magrini –  fa battere a tutti il cuore per l’italiano in fuga, Andrea Pietrobon. Che non è un toscano. Ma è italiano. Il Poltino cerca di anticipare la volata a quattro, sembra farcela e per poco non ce la fa ma poi viene infilato dal “Beniamino” Thomas. Al secondo e terzo posto Michael Valgren (EF Education – EasyPost) e Andrea Pietrobon (Team Polti Kometa). Questo è il gran epilogo della Genova-Lucca di 178 km.

Un Beniamino in Giro per i toscani

Benjamin festeggia e abbraccia i compagni di squadra, voleva vincere qui per la sua Cofidis e c’è riuscito. Non sarà un corridore toscano, ma è uno che l’italiano lo ha imparato molto bene poiché vive a Brescia, fidanzata local. anche lei in Cofidis, l’atleta Martina Alzini: “È stato come un lungo inseguimento su pista. Nel finale ogni strappo era preso a tutto gas. A 10 km dall’arrivo, con 50 secondi, ho iniziato a pensare che potevamo puntare alla vittoria. Avevamo anche il vento a favore. Nell’ultimo chilometro mi sono ricordato di Carcassonne, dove ho mancato la vittoria in condizioni simili, e ho pensato che forse oggi sarebbe stato il mio giorno. Ho rischiato di perdere quando Andrea Pietrobon ha attaccato. Forse era destino conquistare la mia prima grande vittoria in Italia, dove vivo, e sono contento di aver ottenuto il primo successo per la Cofidis. Ho visto i miei compagni di squadra molto felici”.

La folla davanti al palco premiazioni guardando sul maxi schermo il finale di gara per un momento ammutolisce. Vuole l’italiano sul podio. Ma è solo un attimo, il sogno svanisce ma il clima si riaccende e parte un lungo applauso: il popolo del ciclismo fa sempre così. Ci mette pochissimo ad affezionarsi ad un campione sul podio che ne sostituisce un altro, anche se non è di lingua madre italiana e nemmeno toscana.  Basta che a pedali regali le emozioni del ciclismo, lingua mondiale, e tutto va bene. Come accaduto qui a Lucca per il Giro 107 che si è lasciato alle spalle una Genova “repubblica del ciclismo” al posto che marinara. Per una mattina bella. E di festa.

Un Beniamino in Giro per i toscani

E’ la festa per un finale a sorpresa, quello della quinta tappa del Giro d’Italia 107, che vede arrivare al traguardo la prima fuga dalla quale esce vincitore il Beniamino Cofidis – Benjamin Thomas. Campione d’esperienza, plurimedagliato mondiale e olimpico su pista, ha battuto allo sprint il vincitore della Amstel Gold Race 2018, Michael Valgren. Per sottolineare la qualità che c’è in campo in questo Giro 2024. Andrea Pietrobon, che aveva allungato all’interno dell’ultimo km venendo ripreso a 50 metri dall’arrivo anche alle interviste non sembra deluso. Ripete a tutti: ci dovevo provare e l’ho fatto, non è andata bene fino in fondo, ma l’emozione di questo traguardo (e podio!) importante resta. Ed è la dimostrazione che questo Giro si può inventare ogni giorno. La fuga va è la frase che sintetizza la giornata della Genova-Lucca. L’azione decisiva, che comprendeva anche il 21enne Enzo Paleni, è nata a 77 km dall’arrivo ma non aveva mai raggiunto un gap superiore a 1’45”. I quattro attaccanti sono passati sotto lo striscione dei -10 con 50″, un vantaggio che hanno saputo difendere dalla rimonta del gruppo, giunto a 3″ e regolato dalla Maglia Ciclamino Jonathan Milan. Giovedì 9 maggio è tempo di Strade Bianche nella Torre del Lago Puccini (Viareggio)-Rapolano Terme, Tappa Bartali di questa edizione. E si parla ancora toscano. Lungo il percorso e all’arrivo. Anche in Carovana. Ma in corsa?

Torniamo sul traguardo di Lucca. Senza toscani sul podio. Ma tanti a vedere il Giro: “Insomma”, – dice il Wilmo Francioni, gran bel corridore degli anni settanta, magro e in forma come sempre, mantiene quella divertente faccia da Figurina Panini, 8 Giri d’Italia nelle gambe e nei ricordi. Wilmo (un nome che comincia con la doppia vu della vittoria), si mischia nella folla dell’arrivo a Lucca, sul traguardo si parla solo toscano, ma non in senso agonistico e così lui si rammarica un po’ per questa astinenza: ”c’è poco come corridori per noi italiani e toscani come aspirazione al Giro. Si può vincere qualche tappa ma un Giro mi sa di no”. Oggi ci ha provato Pietrobon, comunque bravo. Ieri Milan. Ma per la generale ? “non vedo oggi un atleta capace di vincere una corsa a tappe”. Comunque questo giro è molto bello: “ Viene un bel giro – dice Francioni – c’è battaglia tutti i giorni ma poi guardate che in bicicletta sta venendo davvero duro… l’unica soddisfazione per noi italiani sono gli italiani a cronometro, speriamo che continuino così e ci portino soddisfazioni alle Olimpiadi”.


ORDINE D’ARRIVO

1 – Benjamin Thomas (Cofidis) – 178 km in 3h59’59”, media di 45.003 km/h
2 – Michael Valgren (EF Education – EasyPost) s.t.
3 – Andrea Pietrobon (Team Polti Kometa) s.t.

CLASSIFICA GENERALE
1 – Tadej Pogacar (UAE Team Emirates) 
2 – Geraint Thomas (Ineos Grenadiers) a 46″
3 – Daniel Felipe Martinez (Bora – Hansgrohe) a 47″

LE MAGLIE UFFICIALI
Le Maglie di leader del Giro d’Italia sono disegnate e realizzate da CASTELLI.

  • Maglia Rosa, leader della Classifica Generale, sponsorizzata da Enel – Tadej Pogacar (UAE Team Emirates)
  • Maglia Ciclamino, leader della Classifica a Punti, in collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e ITA Italian Trade Agency – Jonathan Milan (Lidl-Trek)
  • Maglia Azzurra, leader del Gran Premio della Montagna, sponsorizzata da Banca Mediolanum – Tadej Pogacar (UAE Team Emirates)
  • Maglia Bianca, leader della Classifica Giovani, nati dopo il 01/01/1999, sponsorizzata da Eataly – Cian Uijtdebroeks (Team Visma | Lease a Bike)

Foto La Presse

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Luciana Rota
Cresciuta alla scuola del giornalismo della gavetta, quella dei Rota nello sport, con papà Franco (firma de La Notte) e con zio Nino (firma de La Gazzetta dello Sport) è contributor di diverse testate e scrive soprattutto di sport di endurance, turismo attivo, vino, salute e anche di benessere. Ha maturato una lunga esperienza nel mondo dello sport olimpico, anche come consulente di alcune Federazioni (Federciclismo, Federazione Italiana Sport Equestri), ma ha seguito anche Pugilato, Sci Nautico, Triathlon e Scherma. Ama tutto il mondo dello sport all’aria aperta e la cultura della fatica, anche quella che ci porta a guardare con rispetto alla montagna. Ha una vera passione per la storia dello sport e del ciclismo in particolare.

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