E tre. Mathieu van der Poel vince il mondiale gravel che si è corso a Lovanio, nel Brabante fiammingo, e si mette sulle spalle la sua terza maglia iridata della stagione.

Campione del mondo su strada, campione del mondo di ciclocross e ora anche campione del mondo sugli sterrati. A Lovanio dopo una gara incerta solo nelle prime battute, l’olandese dopo 150 chilometri ha rotto gli indugi ed è arrivato al traguardo da solo scrollandosi di dosso a 13 chilometri dalla fine Florian Vermeersch, l’ultimo e l’unico a resistere.

“Bello finire la stagione così – ha detto al traguardo – Era un grande obiettivo per me soprattutto perché questo è il primo titolo di un’altra disciplina che sta diventando molto popolare. Sono soddisfatto”. E ci mancherebbe. Primo da solo traguardo di Halle davanti ai belgi Florian Vermeersch, Quinten Hermans, Jasper Stuyven e Gianni Vermeersch e allo sloveno Mathej Mohoric che lo scorso anno in Veneto era salito sul gradino più alto del podio ed è stato costretto ad abdicare.

Ora le maglie iridate sono otto, una in linea a Glasgow due anni fa e sei nel ciclocross, un bottino già fantastico ma destinato a diventare più sostanzioso. Vittoria netta ma con qualche polemica, soprattutto in casa del Belgio, con Jasper Stuyven che parlando dei suoi compagni di squadra, non l’ha toccata piano: “Qualcuno ha corso in modo imbarazzante…” ha commentato alla fine rivolto ai connazionali Quinten Hermas e Gianni Vermeersch che corrono nelle file dell’Alpecin-Deceuninck, la stessa squadra di Van der Poel, facendo capire che non hanno lavorato molto nella caccia all’olandese. Ma le corse gravel non sono esattamente le corse in strada, più complicato far treni, organizzarsi, collaborare. Si corre per una squadra e ognuno fa molto per sè. E Van der Poel in questo senso, quando decide di dare gas, ha pochi in grado di stargli a ruota. E non c’era bisogno di un mondiale gravel per ricordarlo.

📣 Seguici anche sul canale Telegram di Sport24h.
Antonio Ruzzo
Sposato, con tre figli, giornalista professionista dal 1995. Il mestiere mi ha portato per anni a raccontare storie di nera e di morti ammazzati, la vita a inseguire sogni e passioni in bicicletta. Triatleta (scarso) da anni racconto quotidianamente lo sport nel blog “Vado di corsa” sul sito di un quotidiano nazionale. Ho un debole per chi non vince mai, per chi sa che il traguardo è lontanissimo ma non molla e per chi impazzisce per il profumo dell'olio canforato.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui