
Con la vittoria su Carlos Alcaraz nella finale di Wimbledon, Jannik Sinner non solo ha conquistato il suo primo trofeo sull’erba londinese, ma ha rilanciato anche la corsa al numero 1 del mondo, avvicinandosi pericolosamente al rivale spagnolo. Dietro il trionfo, ci sono numeri che spiegano molto: dal successo in finale al cammino di questo ragazzo nell’ultimo anno. Proviamo ad elencarne alcuni, in grado di fornire un quadro complessivo del fenomeno Sinner.
La finale: Sinner-Alcaraz, i numeri
Nella dichiarazione post partita Jannik ha detto: “Ho capito dove ho sbagliato a Parigi e ho lavorato su quello…”. E’ difficile comprendere dove può aver sbagliato un giocatore che si trova con tre palle match in una finale al meglio dei cinque set. Ognuno di noi pensa che spesso sia questione di fortuna oppure di testa. Invece Vagnozzi, nella sua intervista a Sky, spiega: “A Parigi ha avuto poco coraggio.. qui a Wimbledon no..”. In effetti molti avranno notato, durante la finale di ieri, una serie maggiore di errori del campione italiano. Segno che Sinner cercava le righe, forzava il colpo: voleva il punto, non lo aspettava.
Il match è terminato 4-6, 6-4, 6-4, 6-4 in favore dell’azzurro, ma le cifre raccontano molto di più. Al servizio, Alcaraz ha piazzato 15 ace contro gli 8 di Sinner, ma ha anche commesso 7 doppi falli contro i soli 2 dell’italiano. Sinner è stato più preciso alla battuta, con il 62% di prime in campo rispetto al 53% del rivale. Entrambi hanno vinto il 75% dei punti con la prima di servizio, ma Sinner ha fatto la differenza sulla seconda, portando a casa il 64% dei punti contro il 58% dello spagnolo.
Il break è stato uno snodo fondamentale: Sinner ha sfruttato 4 delle 9 palle break avute, mentre Alcaraz si è fermato a 2 su 6. Sinner ha prevalso nel gioco continuo, vincendo 125 punti complessivi contro i 113 di Alcaraz e 22 giochi contro i 18 del numero 2 del mondo. A Parigi questo dato non aveva fotografato la partita: vittoria di Alcaraz nonostante Sinner avesse portato a casa il maggior numero di punti.
In risposta, Sinner ha guadagnato 44 punti, otto in più dello spagnolo. Nei momenti di striscia, Alcaraz ha infilato 4 giochi di fila (contro i 3 di Sinner) e 5 punti consecutivi (contro i 6 dell’azzurro). Nei punti vinti al servizio, equilibrio sostanziale: 81 per Sinner, 77 per Alcaraz. Anche nei giochi vinti al servizio l’italiano è stato più concreto: 18 contro 16.
Wimbledon 2025: il cammino di Sinner
Il trionfo non è frutto del caso. Sinner ha dominato il torneo fin dai primi turni, lasciando appena 17 game agli avversari fino agli ottavi – eguagliando un record dell’Era Open. L’unico momento critico è arrivato contro Dimitrov, che si è ritirato per infortunio mentre era avanti di due set. Da lì, Sinner ha gestito un piccolo problema al gomito con intelligenza e ha continuato la sua marcia: vittorie nette su Ben Shelton e Novak Djokovic in tre set lo hanno portato alla quinta finale Slam della carriera.
Sotto nel primo set contro Alcaraz, l’italiano ha alzato il livello e non ha più mollato. Con un tennis solido e aggressivo, ha dominato i momenti chiave e chiuso in tre ore e quattro minuti, entrando ufficialmente nell’élite del tennis mondiale.
La stagione 2025: Sinner e Alcaraz, testa a testa mondiale
Con questo titolo, il secondo Slam dell’anno dopo l’Australian Open, Sinner consolida la sua posizione ai vertici del tennis mondiale. Alcaraz, nonostante la sconfitta, resta leader della PIF ATP Live Race to Turin con 7.540 punti, ma vede ridursi a 1.540 il vantaggio sull’italiano, ora a quota 6.000. Una differenza che sarebbe potuta salire a 2.940 se avesse vinto, ma che invece si è assottigliata dopo il successo di Sinner, rendendo infuocata la corsa al numero 1 di fine anno.
I due sono ormai irraggiungibili: Novak Djokovic, terzo in classifica, è fermo a 3.380 punti – ben 2.620 dietro a Sinner. Seguono Zverev (3.280), Draper (2.940), Musetti (2.610), Fritz (2.465) e Shelton (2.210).
Classifica PIF ATP Live Race to Turin (14 luglio 2025)
- Carlos Alcaraz – 7.540 punti
- Jannik Sinner – 6.000
- Novak Djokovic – 3.380
- Alexander Zverev – 3.280
- Jack Draper – 2.940
- Lorenzo Musetti – 2.610
- Taylor Fritz – 2.465
- Ben Shelton – 2.210
Alcaraz ha già strappato il pass per le Nitto ATP Finals di Torino (10–16 novembre), mentre Sinner è virtualmente qualificato. La battaglia tra i due per chi chiuderà la stagione in vetta è destinata a intensificarsi nei prossimi mesi, con i Masters 1000 di Toronto e Cincinnati a fare da spartiacque in vista dello US Open.
Una rivalità che segna una generazione
La finale di Wimbledon è solo l’ultimo capitolo di una sfida che promette di durare anni. Sinner e Alcaraz hanno vinto 7 degli ultimi 8 Slam. Entrambi giovani, affamati e competitivi, si spingono a vicenda a livelli sempre più alti. «È sempre dura giocare contro Carlos», ha detto Sinner. «Ma abbiamo un bel rapporto fuori dal campo. Ci stimoliamo a vicenda». E lo spagnolo, sportivo: «Jannik ha giocato in modo incredibile. Sono felice per lui. Questa rivalità mi fa migliorare ogni giorno».
A livello di Slam la rivalità parla di 5 per il murciano (2 Wimbledon, 2 Roland Garros e 1 US Open) e 4 per l’italiano (2 Australian Open, 1 Wimbledon e 1 US Open). Se non avesse bucato le tre palle match di Parigi adesso sarebbe anche il primo tennista della sua generazione a completare lo slam. Per quanto riguarda le finali, Alcaraz ne ha giocate 6 e vinte 5, Sinner ne ha giocate 5 e vinte 4.